Confesercenti Pescara, suolo pubblico: sorpresa amara per piazza Muzii, Comune nega l’aumento concesso per legge a tutta Italia. Chiesto l’intervento del Prefetto

Il Direttore Taucci: “Il Comune di Pescara riveda subito la decisione. Un danno enorme per gli esercenti e una vera discriminazione rispetto al resto d’Italia e ad altre zone della stessa città”

«Il Comune di Pescara riveda subito la decisione di negare l’aumento di suolo pubblico a molti pubblici esercizi della zona di piazza Muzii come, invece, il governo Conte prima e il governo Draghi poi hanno concesso in tutta Italia per supplire al divieto di utilizzare i tavoli all’interno». Lo chiede il direttore provinciale di Confesercenti Gianni Taucci, dopo la sorpresa amara riservata a molti pubblici esercizi del centro cittadino, che si sono visti completamente negati l’aumento di occupazione di suolo pubblico concesso dal governo. In altri casi è stata negata la possibilità di ampliare lateralmente lo spazio autorizzato.

«Un danno enorme per gli esercenti e una vera discriminazione rispetto al resto d’Italia e ad altre zone della stessa città – denuncia Taucci – proprio nel weekend in cui in tutto il Paese si sta tornando alla normalità e mentre i cittadini di Pescara stanno dimostrando un enorme affetto e attaccamento alla categoria che più di tutte ha sofferto i danni economici della pandemia. In alcuni casi il Comune di Pescara ha concesso ai ristoratori la metà dello spazio concesso nella prima riapertura post-Covid, in una situazione confusa e a macchia di leopardo che penalizza gli operatori, che avevano già ricevuto molte prenotazioni, e non dà neppure certezze sul rispetto delle norme anti-assembramento fuori dalle pertinenze dei locali, visto che ci saranno molti meno tavoli del previsto.

Per un ristorante il danno di questa ultima decisione è di migliaia di euro al giorno nei fine settimana, dopo aver dovuto sostenere il più alto numero di giorni di chiusura patito dai ristoratori abruzzesi. Non comprendiamo questa scelta assurda del Comune, di cui non siamo stati informati e di cui mettiamo anche in dubbio la legittimità, visto che viene scelto di non applicare il Decreto Sostegni. Chiediamo al sindaco e agli assessori» spiega Taucci «le motivazioni di questa scelta, e se sono consapevoli del fatto che questa decisione si ripercuote sugli incassi e sulle speranze di ripresa post-Covid per centinaia di persone. In ogni caso – conclude Taucci – chiediamo che tornino rapidamente sui loro passi e non condannino a morte questo pezzo di economia pescarese. E intanto chiediamo un intervento urgente del prefetto per il rispetto delle norme vigenti su tutto il territorio nazionale».

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