Confesercenti Ravenna-Cesena, lavoratori sottopagati ed in nero: “Condanniamo tali episodi, che non rendono giustizia di una categoria sana e corretta”

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La Presidente Ciarapica : “Gran parte degli imprenditori turistici operano nella legalità, nel rispetto delle regole e vivono un profondo disagio quando alcuni casi isolati finiscono con il danneggiare l’immagine di un’intera categoria”

“In questi giorni – si legge in una nota della presidenza Confesercenti Ravenna•Cesena – hanno avuto risalto notizie di un hotel con alcuni dipendenti completamente in nero e numerosi altri con orario solo parzialmente regolare e un’inchiesta televisiva che ha trattato i medesimi argomenti. Dobbiamo ammettere, purtroppo, che non si tratta di casi isolati. Condanniamo tali episodi, che non rendono giustizia di una categoria sana e corretta. Gran parte degli imprenditori turistici operano nella legalità, nel rispetto delle regole e vivono un profondo disagio quando alcuni casi finiscono con il danneggiare l’immagine di un’intera categoria. Peraltro, chi si rende protagonista di episodi palesemente scorretti, diventa il primo concorrente, sleale, di chi opera nel solco della legalità. Lo diciamo mentre faticosamente ci avviamo ad una nuova stagione turistica, con premesse interessanti”.

“La difficoltà nella ricerca e selezione del personale, in questo clima, viene spesso accostata allo sfruttamento dei lavoratori – aggiunge la presidente Monica Ciarapica-. Prendiamo le distanze da chi agisce illegalmente. Con professionalità e orgoglio vogliamo proseguire nel nostro lavoro, così importante per l’economia del territorio. La nostra disponibilità a ragionare di turismo e delle sue prospettive e lo spirito di collaborazione per cercare percorsi condivisi con le istituzioni e con le organizzazioni sindacali vuole testimoniare la serietà con cui vogliamo lavorare”.

“La concorrenza sleale – conclude la presidente Confesercenti Ravenna•Cesena – deprime e scoraggia l’imprenditore corretto ed insinua abitudini e credenze sbagliate nel cittadino, che a volte non conosce la fatica, gli adempimenti e la burocrazia, e di conseguenza i costi, che stanno dietro allo svolgimento onesto dell’attività di impresa”.

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