Confesercenti Salerno: Primo aprile fine stato emergenza sanitaria, ma crisi socio economica persiste

Salerno

Il Presidente Esposito: “Ci sono settori economici devastati da questa crisi sanitaria, sono ancora troppe le speculazioni e le pressioni presenti sulle nostre imprese e sui nostri imprenditori”

Dal primo aprile 2022 cesserà lo stato di emergenza covid, cambieranno diversi provvedimenti dopo due anni drammatici di pandemia, ma la crisi economica e sociale è ancora ben visibile. Se dal punto di vista sanitario si è deciso di dare un termine alla pandemia, che però in queste settimane ha già rilanciato la sua forza, il disastro socio economico che ha determinato e che continua a determinare questo virus è ancora troppo evidente.

Con le nuove misure vengono stabilite fino al 30 aprile diverse misure, l’obbligo generale di mascherine al chiuso; l’obbligo di FFP2 all’aperto viene mantenuto per concerti e stadi; l’obbligo di FFP2 al chiuso per palazzetti sportivi, cinema e teatri, mezzi di trasporto e funivie negli impianti di risalita, termina il sistema delle colorazioni per le Regioni e capienze impianti sportivi.

Dal 1° Aprile ci sarà anche l’atteso ritorno al 100% della capienza degli impianti sportivi e delle discoteche all’aperto e al chiuso dal 1° maggio e viene eliminato il green pass rafforzato, servirà solo quello base per: alberghi e strutture ricettive; ristoranti all’aperto; musei, mostre e altri luoghi della cultura; attività sportiva all’aperto; sagre e fiere; centri termali, parchi tematici e di divertimento; centri culturali, sociali e ricreativi all’aperto; spettacoli e stadi all’aperto; feste all’aperto; impianti di risalita per lo sci; partecipazione, nel pubblico, a cerimonie pubbliche; trasporto pubblico locale. Gli altri mezzi di trasporto, oggi utilizzabili con il green pass rafforzato, passano al green pass base fino al 30 aprile.

Il green pass base non dovrà più essere esibito negli esercizi commerciali, negli uffici pubblici, nei servizi postali e bancari e per i servizi alla persona.
Anche per il settore lavoro importanti novità come l’eliminazione del green pass dal 1° maggio per poter accedere ai luoghi di lavoro. Dal 1° aprile, invece, si passa al green pass base per tutti, compresi gli obbligati al vaccino, e di conseguenza cessa la sospensione dal lavoro tranne per chi non fa nemmeno il tampone; soltanto nel caso degli esercenti le professioni sanitarie e dei lavoratori negli ospedali e nelle RSA resta la sospensione dal lavoro per chi non si vaccina, fino al 31 dicembre.

Siamo moderatamente soddisfatti, dichiara il presidente provinciale della Confesercenti di Salerno Raffaele Esposito, per questo allentamento graduale delle misure di emergenza sanitaria, naturalmente ci appelliamo al buon senso individuale e collettivo, dopo due anni terribili dovremmo essere tutti quanti più consapevoli nell’affrontare la nuova normalità che ci viene prospettata.

Dal punto di vista sanitario, prosegue il presidente Esposito, la pandemia che ha manifestato proprio in queste settimane preoccupanti picchi di risalita, ha determinato e continua a produrre una catastrofe socio economica incalcolabile, che in questi mesi abbiamo ben rappresentato, certifichiamo una economia reale ancora troppo debole con i venti di guerra che non aiuteranno nella faticosa impresa istituzionale di favorire davvero una ripartenza per tutti.

Ci sono settori economici devastati da questa crisi sanitaria, come i pubblici esercizi e il settore del turismo, le piccole attività commerciali ed artigiane che con l’aumento sconsiderato dei prezzi delle materie prime, del carburante e dell’energia continuano tra impegni bancari, mutui affitti e balzelli, a soffrire oltre ogni limite, aver riaperto non significa ripartire lo abbiamo sempre sostenuto conclude il presidente Esposito, sono ancora troppe le speculazioni e le pressioni presenti sulle nostre imprese e sui nostri imprenditori, a volte vi è anche l’imbarazzo di presentare un semplice preventivo, un menù, un prospetto di acquisto, perché si certificano cifre folli che molto spesso sono davvero proibitive per le nostre famiglie da dati Istat sempre più povere.

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