Confesercenti Veneto Centrale: due nuove targhe letterarie nel territorio padovano

Un valore aggiunto per Baone e Cinto Euganeo

I colli Euganei, la “fantasia di colline” che incornicia la città di Padova come il definisce Zanzotto e che furono cari a poeti come Foscolo, Petrarca, Shelley e Ariosto, si arricchiscono di due nuove targhe letterarie.

Grazie al lavoro del Parco Letterario Francesco Petrarca dei Colli Euganei, nato tra le fila di Assoturismo Confesercenti del Veneto Centrale, che vanta di essere l’unico Parco Letterario riconosciuto in Veneto dalla rete Nazionale dei Parchi Letterari, alle 18 targhe ormai presenti nei Colli Euganei, si aggiungono quelle nei comuni di Baone e di Cinto Euganeo portando a quota 20 i punti riconosciuti di interesse culturale e letterario.

Due appuntamenti da non perdere.

Domenica 29 aprile sarà il turno del comune di Baone che inaugura la targa sul sentiero del Monte Cecilia con un brano tratto da “Lorenzo e Cecilia” dello scrittore Giuliano Scabia. Lo scrittore sarà presente al momento istituzionale fissato per le ore 10.30 nella sala consiliare del Comune di Baone. Dopo i saluti del sindaco Luciano Zampieri e del Presidente della Confesercenti Nicola Rossi, ci saranno gli interventi dello scrittore e del referente letterario del Parco il prof. Paolo Gobbi (anche presidente dell’associazione dei Nuovi Samizdat che lo affianca nella ricerca dei testi dedicati ai Colli Euganei). Per chi poi abbia voglia di fare una passeggiata, si proseguirà in parte in auto e poi a piedi per raggiungere il luogo della targa.

Mentre domenica 6 maggio sarà il comune di Cinto Euganeo ad inaugurare la targa sul Monte Fasolo, nei pressi della omonima fattoria con un brano tratto dallo scrittore Andrea Zanzotto. Dopo i saluti del sindaco Lucio Trevisan e della responsabile di Assoturismo Confesercenti Claudia Baldin, ci saranno gli interventi del referente letterario del Parco il prof. Paolo Gobbi, dei famigliari dello scrittore e il sindaco della sua citta’ di nascita Pieve di Soligo, Stefano Soldan.

Per informazioni [email protected]

 

I Parchi Letterari

I Parchi Letterari nascono dall’esigenza dello scrittore Stanislao Nievo di preservare le storie letterarie e le pietre del suo Castello di Colloredo in Friuli- dove Ippolito Nievo scrisse le Confessioni di un italiano – crollato in seguito al terremoto del 1976. Nato come progetto editoriale si è trasformato nel tempo in una realtà radicata nel territorio e che comprende oggi molti luoghi che hanno ispirato scrittori e poeti, dal Nord al Sud Italia.

Nell’Estate del 2009 l’istituzione ed il coordinamento de I Parchi Letterari sono passati a Paesaggio Culturale Italiano Srl, una società nata per promuovere i Parchi e le realtà ad essi associabili con l’intento di farne anche delle mete di un certo turismo – culturale, sostenibile e responsabile – che rappresenti un’opportunità concreta di sviluppo per le comunità e le imprese locali nell’ambito di una rete nazionale, funzionale ed efficiente.

Attualmente, in Italia, fanno parte della rete 22 Parchi: sono parti di territori caratterizzati da diverse combinazioni di elementi naturali e umani, che illustrano l’evoluzione delle comunità locali attraverso la letteratura.

Sono i luoghi stessi che comunicano le sensazioni che hanno ispirato tanti autori per le loro opere e che i Parchi intendono fare rivivere al visitatore elaborando interventi che ricordano l’autore, la sua ispirazione e la sua creatività attraverso la valorizzazione dell’ambiente, della storia e delle tradizioni di chi quel luogo abita.

Molte delle più celebri opere letterarie e poetiche, ambientate in luoghi reali legati alla vita o alle vicende di un autore o scelti per affinità culturale, offrono un metodo originale di interpretazione dello spazio; consentono infatti di reinterpretare il territorio e di dare un significato ai luoghi in un equilibrato connubio tra paesaggio, patrimonio culturale e attività economiche.

Le ambientazioni di romanzi, racconti, novelle o poesie – siano esse case, ruderi, centri storici, campagne o periferie – diventano fonte di conoscenza di paesaggi e di ambienti che si configurano come patrimonio specifico e testimone dei valori naturali, storici e culturali delle comunità locali da proteggere, conservare e rivitalizzare.

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