Confesercenti Veneto Centrale, inizia la stagione dei saldi: i dati dell’Osservatorio Economico

saldi

La spesa media sarà di 160 euro a famiglia

In preparazione all’inizio dei saldi di fine stagione, previsti per giovedì 6 luglio, l’Osservatorio Economico di Confesercenti del Veneto Centrale ha eseguito una ricerca su quelle che saranno le preferenze e le scelte dei consumatori padovani.

I dati raccolti, basati su un sondaggio che ha coinvolto più di 240 consumatori nell’area della città di Padova e Provincia, denotano come la stragrande maggioranza intenderà approfittare anche quest’anno del saldo estivo (46,2%) preferendo compiere i propri acquisti all’interno del negozio tradizionale e di vicinato. Nel bacino di risposte dove la maggioranza dei partecipanti (per la precisione il 47,5%) ha un’età che va dai 45 ai 60 anni, con il resto composto per il 25% da persone tra i 30 e i 45, dal 16,1% tra i 18 e i 30 e il restante 11% da over 60, con una maggioranza composta da donne (il 60% dei partecipanti), il dato che emerge rappresenta un buon segnale per Confesercenti, dimostrando ancora una volta che la professionalità, l’accoglienza e l’esperienza all’interno delle diverse attività locali siano ancora un fattore determinante per l’orientamento all’acquisto del consumatore finale. Il 60,2% dei partecipanti al sondaggio, infatti, ha confermato di voler compiere i propri acquisti all’interno di negozi tradizionali, mentre il 31,3% ha espresso l’intenzione di approfittare dei saldi attraverso Amazon o nello shop online del marchio interessato. La preferenza d’acquisto più diffusa continueranno ad essere i capi d’abbigliamento, che per l’81,5% saranno il principale obiettivo dei saldi, seguono le calzature con il 42%, in percentuali minori la volontà di compiere acquisti per l’arredamento e per l’elettronica.

La ricerca sottolinea come ad incidere nelle tasche dei commercianti sarà la propensione alla spesa dei diversi individui: il 47,5% ha dichiarato di voler spendere una cifra che va dai 50 ai 150 euro, il 38,1% dai 150 ai 500, ed il restante 14,4% spenderà meno di 50 euro. Complessivamente l’Osservatorio Economico Confesercenti del Veneto Centrale stima che ogni famiglia spenderà in media 160€. È necessario considerare, però, che l’aumento della spesa media rispetto al 2022, non è dovuto ad un incremento del potere d’acquisto delle famiglie ma all’inflazione. Un dato che sicuramente non accomuna i consumatori con i commercianti e che evidenzia la perdita del tradizionale valore e consapevolezza di cosa sia il saldo. A sottolinearlo anche l’affiorare della preferenza diffusa di un anticipo dei saldi di fine stagione a fine giugno: il 42,4% degli intervistati, infatti, ha dato la propria preferenza per questa soluzione, mentre solo il 16,1% ha manifestato una volontà simile a quella che FISMO Confesercenti, ovvero di posticipare l’inizio dei saldi a metà/fine agosto.

“La ricerca dell’Osservatorio dimostra come la popolazione stia ormai considerando il “saldo” un sistema di acquisto a basso prezzo di capi d’abbigliamento per la stagione in arrivo, piuttosto che un’iniziativa volta alla vendita di prodotti di fine stagione a prezzi ribassati, come nella ratio della legge regolatrice dei saldi – dichiara Linda Ghiraldo, Presidente Fismo Confesercenti del Veneto Centrale -. Bene l’entrata in vigore del nuovo decreto legislativo che va a vantaggio non solo dei consumatori, ma anche del commercio di vicinato, che non può che beneficiare di una regolamentazione più efficace delle offerte promozionali, in un momento in cui è in essere una vera e propria corsa al prezzo più basso, nonostante l’avvio così precoce dei saldi. Non ci saranno grandi stravolgimenti per i negozi tradizionali che in materia di promozioni già si comportano così da sempre, ma andrà a modificare le abitudini degli outlet, delle grandi catene e soprattutto del commercio on-line, che, spesso, non rendono conoscibile il vero prezzo di partenza delle merci, puntando sull’effetto richiamo degli sconti annunciati. Auspichiamo, quindi, che vengano effettuati maggiori controlli nei confronti delle grandi catene proprio perché adottino realmente questa nuova regolamentazione, in modo che non sia solamente valida su carta”.

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