Confesercenti Veneto Centrale: nei primi 8 mesi diminuiti i consumi fuori casa dei padovani

Nei primi otto mesi del 2020 diminuiti i consumi fuori casa dei padovani, rispetto allo stesso periodo del 2019, del 22%. L’attuale situazione di insicurezza porterà ad una perdita a fine 2020 di poco inferiore ai 350 milioni

A sottolinearlo è l’Osservatorio Economico della Confesercenti che ha analizzato le fatture di acquisto ed i corrispettivi (incassi) di 165 pubblici esercizi della provincia di Padova.

Grazie alle innovative tecnologie adottate con la linea Green Line della Confesercenti di Padova, dichiara il Presidente Rossi, abbiamo analizzato gli acquisti di merci e materie prime effettuate da 165 esercizi pubblici della provincia di Padova e confrontati con gli acquisti effettuati dagli stessi esercizi nello stesso periodo del 2019, la stessa cosa per i ricavi (corrispettivi e fatture di vendita) effettuati dagli stessi esercizi nello stesso periodo.

L’analisi, prosegue Rossi, ci ha permesso di studiare come stanno cambiando i consumi fuori casa dei Padovani. Modifica dovuta alle conseguenze della crisi covid 19.

L’analisi delle modifiche nelle merci acquistate permette di comprendere le profonde modificazioni nelle abitudini di consumo dei padovani.

I prodotti legati alla colazione (succhi di frutta, latte, prodotti di pasticceria fresca) hanno subito una diminuzione del 31%.

Happy Hour (prodotti salati, vini, aperitivi alcoolici) subisce una contrazione del 22% a significare che la ‘movida’ considerata tanto pericolosa per i contagi covid e per la quale sono stati sanzionati baristi anche nella nostra provincia, incide poco nelle casse dei baristi stessi ed anzi, nonostante foto e proclami la contrazione è rilevante.

Anche i prodotti legati al coffè break (mazza mattinata e primo pomeriggio) segnalano una diminuzione del 28%.

Infine i prodotti legati soprattutto al pranzo ed alla cena (lavanderia, pasta , carni e pesce) vedono una riduzione del 24%.

La rilevazione è stata fatta esclusivamente sui valori totali delle merci e non su quantitativi per cui non tiene conto di variazioni dipendenti dai prezzi. Occorre però precisare che i prodotti presi in esame hanno avuto leggerissime variazioni alcuni in aumento come i vini ed altri in leggera diminuzione come le bibite.

Per quanto riguarda le tipologie dei pubblici esercizi abbiamo pub e locali notturni che perdono il 64%, in coda le pizzerie con meno 18%. Il dato è rilevato dal totale dei ricavi dei singoli esercizi (corrispettivi, fatture ecc.)

Le motivazioni della paurosa diminuzione di ricavi e di consumi trova origine sicuramente dalle chiusure in periodi totali in altri parziali (orari o modalità) durante il lockdown della scorsa primavera ma a questo vanno aggiunte il crescente numero delle persone che lavora da casa (smart working), una crescente insicurezza che, anche nel periodo di riapertura, non è tornata ai consumi pre-covid ed infine il calo delle presenze turistiche e le norme di limitazione nei ristoranti. Va rilevato come il recente DPCM introduca limitazioni che inducono a maggiore incertezze nei consumatori. Abbiamo ricevuto segnalazioni di disdette anche di semplici feste di compleanno o di incontri conviviali per la sola preoccupazione di ‘essere in ambienti chiusi’ al di là dei numeri imposti dal decreto.

Quello della somministrazione o del consumo fuori casa è un mondo che va ridisegnato, continua Rossi, con il nostro progetto “qui6alsicuro” puntiamo a ridare fiducia e garanzia ai consumatori, sono oltre 500 le imprese che hanno già aderito ed al fianco della nostra iniziativa occorre che i ristoratori, i baristi, gli esercenti riorganizzino i loro locali , le loro modalità di servizio e le loro aziende tendendo conto dei concetti fondamentali della sicurezza anti covid (in molti locali vanno ridisegnati gli spazi di utilizzo) e che la sicurezza non va solo costruita ma anche fatta conoscere.

Le Associazioni del settore stanno premendo per accelerare e potenziare gli interventi a sostegno della categoria ed oggi, più che mai, c’è bisogna di una urgente risposta se non volgiamo veder chiudere centinaia di questi esercizi

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