Coronavirus, Confesercenti Torino: serve piano per riaperture

“Troppe decisioni in ordine sparso, commercio rischia flop”

“Prepariamoci in tempo, o quando negozi e mercati riapriranno rischieranno il flop. Troppe decisioni in ordine sparso e giunte all’ultimo minuto, così il commercio rischia di non essere pronto”. A lanciare l’allarme Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti Torino, che in vista della cosiddetta fase 2 chiede un “un confronto con le istituzioni, che coinvolga anche l’Ordine degli architetti e quello degli ingegneri per riorganizzare gli spazi ed elaborare una serie di piani operativi adeguati a qualsiasi scenario si prospetti. Altrimenti, gran parte dei commercianti non sarà in grado di cogliere immediatamente l’occasione della ripresa”.

“È evidente che proprio sulle nostre attività, a causa della loro stessa modalità di funzionamento, sarà concentrata particolare attenzione: ma, proprio per questo, bisogna prepararsi in tempo. Non è immaginabile che si facciano annunci quasi da un giorno all’altro e che negozi e mercati possano essere pronti. Ciò che è successo in questi giorni con librerie, cartolibrerie e negozi di abbigliamento infantile lo dimostra: non solo ormai si sta andando in ordine sparso nelle diverse Regioni, ma sono stati gli stessi operatori a esprimere dubbi su una riapertura praticamente annunciata ‘oggi per domani’.

“Era prevedibile che gran parte delle attività non fosse pronta o, comunque, fosse incerta sul da farsi in termini di misure di sicurezza, organizzazione del lavoro e accesso della clientela. Evitiamo che ciò accada su vasta scala quando finalmente si apriranno nuove possibilità”, ha esortato Banchieri.

“Giustissimo pensare alle attività produttive, caratterizzate da un livello di complessità più alto, ma adottiamo lo stesso approccio anche per commercio e turismo: bisogna pensarci già da ora”, ha proseguito, portando qualche esempio: “la modalità dell’asporto (prima di tutto per i pubblici esercizi, ma non solo) potrebbe essere quella nell’immediato più efficace, anche per sopperire alle esigenze della ‘pausa pranzo’ del personale di quegli uffici o di quelle aziende che nel frattempo avessero riaperto. Ma neppure questa modalità si improvvisa. E ancora: ci avviamo verso l’estate, tempo di déhors: saranno utilizzabili e, se sì, in che modo? Ovviamente anche se fosse possibile, gli operatori dovranno organizzarsi e non è pensabile che lo sappiano solo qualche giorno prima”.

“Infine, librerie e abbigliamento, attività in cui ci si trattiene per sfogliare libri o provare capi: anche in questo caso dovranno organizzarsi per tempo”, ha concluso.

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