Cristina Giussani rieletta alla presidenza di Confesercenti Veneto

La Presidente Giussani: “La pandemia ha messo in evidenza il valore delle attività di prossimità, del capitale umano e la forza della cooperazione”

È stata eletta alla Presidenza di Confesercenti Veneto, per il suo secondo mandato, Cristina Giussani, imprenditrice veneziana già ai vertici di Confesercenti Venezia Rovigo.
In occasione della sua rielezione, che si è tenuta in parte in presenza a Padova con la partecipazione dell’assessore regionale al commercio, Roberto Marcato, in parte in streaming, la Giussani ha sottolineato che, oltre ai sostegni economici, è ormai improcrastinabile individuare una precisa strategia per la ripresa, a partire dalla realizzazione di quel vasto piano di riforme che si chiede da tempo e che oggi sono richieste anche dall’Europa.

“Tra queste, il superamento della “burocrazia difensiva” a vantaggio di una maggiormente trasparente ed efficiente, capace di fornire un servizio di qualità a imprese; una giustizia più certa nei tempi e in grado di costruire una certa stabilità negli orientamenti giurisprudenziali; un intervento coerente e organico sul sistema tributario e un ripensamento dell’attuale mercato del lavoro al fine di renderlo maggiormente flessibile, economicamente più sostenibile per le aziende e in grado di offrire maggiore qualità nell’occupazione dei lavoratori”.

Sistema – Città
“Il cambiamento delle città sarà senza precedenti. Si stima che il 40% del lavoro non tornerà in città. C’è pertanto bisogno di un progetto, specificamente indirizzato alle città ed alle economie urbane, che assuma, come fattore strategico, la promozione di una maggiore presenza delle micro e piccole imprese; il sostegno alle start up, ai nuovi lavori, all’artigianato e al commercio di vicinato. Dobbiamo continuare sulla strada dei distretti del commercio, in piena sintonia con la Regione, perché sono l’unica ed evidente possibile soluzione al potenziamento del commercio nelle città.

Turismo
“Alcune tipologie di business, come viaggi di gruppo, o il turismo d’affari, faticheranno a ritornare ai livelli precedenti. Le città d’arte come Venezia o Firenze resteranno quelle più penalizzate, sia perché fortemente dipendenti dai mercati stranieri di lungo raggio, sia perché percepiti come luoghi di forte aggregazione. Serve quindi una politica specifica per le grandi città sulla base delle proposte che già le Confesercenti di Firenze e Venezia, insieme, hanno presentato al ministro Garavaglia. Non c’è dubbio che è stata chiaramente messa in luce la fragilità dello sviluppo basato sulla “monocultura turistica” rendendo evidente la necessità di rivedere il modello fin qui utilizzato verso un approccio più “resiliente” e più sostenibile dal punto di vista economico e sociale”.

L’assemblea si è conclusa con l’intervento, in collegamento, della Presidente Nazionale Confesercenti, Patrizia De Luise, che ha sottolineato la necessità di una “piena collaborazione, a tutti i livelli e con un focus sui distretti del commercio urbano, che rispondono a tutti i requisiti che anche l’Europa ci chiede”. De Luise ha inoltre ricordato, a proposito di turismo, che la filiera “non si riduce alla sola ricezione, ma si allarga a tutti gli attori che “propongono” il territorio al turista non appena scende dal treno, dal bar all’edicola, fino all’albergo”.

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