De Luise: «Bene i fondi per gli esercizi di vicinato, ma servono più tutele per i centri storici commerciali»

Le fasce dove interdire le aperture di nuovi centri commerciali devono diventare obbligatorie.

De Luise: «Bene i fondi per gli esercizi di vicinato, ma servono più tutele per i centri storici commerciali»Nel commentare l’ultima bozza della legge sul commercio illustrata lo scorso mercoledì 20 luglio dalla giunta regionale, Confesercenti Liguria, tramite la propria presidente Patrizia De Luise, ribadisce la necessità di tutelare maggiormente i centri storici commerciali.

«Accogliamo comunque in modo positivo l’inserimento nella norma della proposta di un fondo, alimentato da un contributo per ogni nuovo metro quadrato di grande distribuzione, da destinarsi a progetti di sostegno per i Centri integrati di via, come richiesto proprio da Confesercenti – esordisce Patrizia De Luise.  Occorre però estendere il contributo anche alle medie strutture di vendita sopra i 1.000 metri quadrati».

«Sicuramente – prosegue la presidente di Confesercenti Liguria – il passaggio dagli ambiti ai criteri non favorisce l’equilibrio della rete distributiva e riporta nuovamente in capo ai Comuni la responsabilità per le nuove aperture. Gli ambiti infatti favoriscono e garantiscono meglio le piccole e microimprese che posso così avere un punto di riferimento preciso su cui programmare i propri investimenti».

«Per queste ragioni – conclude De Luise – abbiamo chiesto maggiori tutele per le fasce attorno ai centri storici, ma anche ai centri storici commerciali e, nello specifico, alle perimetrazioni dei Civ. Le fasce dove interdire le aperture di nuovi centri commerciali devono diventare obbligatorie, altrimenti rischiamo di avere comportamenti molto diversi da territorio a territorio, e la prosecuzione di aperture indiscriminate. In tal senso la Commissione regionale prevista dalla legge per l’avvallo preventivo delle pratiche deve diventare effettivo meccanismo di verifica del rispetto delle norme ambientali, viabilistiche e ulteriori».

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