Def, Rete Imprese Italia: “Dal Governo svolta positiva, ma sul cuneo fiscale si poteva fare di più”

“Realizzare tempestivamente le misure per la crescita”

“Il Def rappresenta una svolta positiva perché parte – finalmente – dal taglio delle spese. La decisione di applicare il rigore tagliando alcuni capitoli della spesa pubblica per affrontare i due grandi punti critici dell’Italia, una crescita modesta e una disoccupazione a livelli preoccupanti, deve diventare l’inizio di una svolta forte e duratura nel tempo. Rimane però il rammarico di un intervento molto limitato sul cuneo fiscale”.

Così le cinque associazioni che formano Rete Imprese Italia (Casartigiani, CNA, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti) commentano l’approvazione del Documento di Economia e Finanza da parte del Consiglio dei ministri.

“Rete Imprese Italia è convinta che anche attraverso il dialogo con le parti sociali si possano individuare nuove misure e strumenti in grado di rilanciare con maggior forza l’economia. Il Governo ha indicato un percorso utile ad uscire dalla palude della crisi, ma pensiamo che occorra mettere in campo maggiori risorse per permettere alle imprese di recuperare competitività e realizzare nuova occupazione. Indubbiamente l’utilizzo della leva fiscale per sostenere i redditi più bassi è un primo segnale che può determinare effetti positivi sui consumi interni colpiti duramente dalla lunga crisi, anche se rimane un gravissimo errore aver escluso da tale misura i lavoratori autonomi e i titolari di reddito d’impresa. Tuttavia occorre agire anche sul fronte della riduzione dell’Irap che grava sulle piccole imprese, con l’innalzamento della franchigia. Così come vanno ridotti i costi dell’energia a carico dei piccoli imprenditori, oggi penalizzati da una iniqua distribuzione degli oneri in bolletta a vantaggio delle grandi imprese energivore. Vanno accolte positivamente alcune misure a favore delle imprese, a partire dal pagamento dei debiti da parte della Pubblica Amministrazione, ma devono essere rapidamente risolte le difficoltà burocratiche nei meccanismi di certificazione dei crediti pregressi e vanno fatte rispettare le norme in vigore dal 2013, che impongono i pagamenti in 30 giorni. Bisogna anche evitare che l’intervento sul sistema bancario produca ulteriori restrizioni del credito in una fase che rimane molto difficile. Rete Imprese Italia auspica che le misure del Def finalizzate allo sviluppo vengano realizzate tempestivamente, nell’interesse del Paese ed anche per ricreare quella fiducia che manca ormai da troppo tempo”.

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