Emilia Romagna: affitti brevi e offerta turistica, Assoturismo e Confesercenti chiedono rispetto delle regole

In un’indagine presentata al TTG di Rimini emerge l’ aumento dell’offerta ricettiva, in forma privata, in regione


Non si ferma la crescita sul mercato delle abitazioni private trasformate in strutture ricettive. Il dato emerge da un’indagine condotta dal Centro Studi Turistici per conto di Assoturismo Confesercenti e presentata oggi al TTG di Rimini, nel corso di un convegno a cui hanno partecipato l’assessore regionale al Turismo e Commercio Andrea Corsini, il direttore del Centro Studi di Firenze Alessandro Tortelli, il presidente di Assoturismo Confesercenti E.R. Filippo Donati. Ha coordinato i lavori Giulia Gervasio di Assoturismo Confesercenti Emilia Romagna.

L’indagine, che aggiorna i dati presentati lo scorso anno, è stata realizzata dal 23 settembre al 2 ottobre 2019 e ha interessato le principali piattaforme online di promo-commercializzazione delle sistemazioni ricettive.

Dall’analisi si evidenzia l’aumento della presenza di strutture ricettive sui sette portali analizzati, compresi hotel, affittacamere, aziende agrituristiche, ecc.; la crescita media è pari al +3%. Un incremento ancor più significativo è stato rilevato per le proposte ricettive con le caratteristiche di “alloggi privati”; mediamente la crescita è del +8%, con differenze apprezzabili tra i portali. Quindi, la nuova offerta che si presenta sull’online fa riferimento essenzialmente agli alloggi gestiti in forma privata.

In crescita il numero delle strutture presenti su Booking.com che arrivano a settembre del 2019 a 7.135 strutture ricettive (+24%). Aumentano gli appartamenti che passano da 1.935 a 2.760, così come quasi tutte le altre tipologie: gli alberghi da 1.736 a 1.899, i B&B da 961 a 1.096, gli affittacamere da 273 a 343, gli agriturismi da 254 a 278, mentre diminuisce la presenza di case vacanze da 448 a 435 attività. Infine anche i 3.634 annunci di strutture ricettive presenti ad oggi sul portale Expedia risultano in forte crescita rispetto alla precedente stagione (+35%).

La nuova indagine ha preso in considerazione anche i portali AIRBNB e HOMEAWAY attraverso l’elaborazione da parte del CST dei dati di AIRDNA (società specializzata nel reperimento e commercializzazione dei dati relativi alla piattaforma AIRBNB). A livello regionale, a settembre 2019, si registravano sulla piattaforma di AIRBNB 13.182 annunci suddivisi fra Casa Intera/Appartamento (8.869), Stanza Privata (4.175) e stanza Condivisa (138 annunci).  I dati ufficiali 2018 della ricettività regionale relativi agli alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale registrano 8.226 alloggi (7.982 nel 2017).

HOMEAWAY presenta oggi per l’Emilia-Romagna ben 3.454 offerte (il +21% rispetto allo stesso periodo del 2018) suddivise in appartamenti (da 1.740 del 2018 a 2.133 annunci del 2019), case, ville, case di campagna e altre tipologie.

I dati di AIRDNA sono stati elaborati anche per alcune città regionali.

A settembre 2019 l’offerta ricettiva di Bologna su AIRBNB è di 4.295 annunci (3.450 nel 2018); si tratta per il 70% di case/appartamenti (63% nel 2018), per il 29% di stanze private (34%) e per il 2% di stanze condivise (2%). Nel mese di agosto 2019 sono state prenotate 2.778 proprietà per oltre 45 mila notti prenotate ad un prezzo medio di 75 euro.

L’offerta di Rimini su AIRBNB registrava 1.287 annunci (1.074 nel settembre 2018), suddivisi per l’80% in case/appartamenti (73% nel 2018), per il 20% in stanze private (26%), mentre le stanze condivise rappresentano solo lo 0,3% dell’offerta (0,5%). Ad agosto 2019 sono state prenotate 1.052 proprietà per oltre 20 mila notti ad un prezzo medio di 110 euro.

L’offerta ricettiva di Ravenna, presente su AIRBNB, a settembre 2019 ammontava a 800 annunci (700 nel 2018); di questi il 69% riguarda case appartamenti (69% nel 2018), il 23% stanze private (31%) lo 0,2% stanze condivise (0,1%). Ad agosto 2019, risultavano 727 proprietà prenotate per oltre 14 mila notti ad un prezzo medio di 90 euro.

“Quello degli affitti degli appartamenti privati ad uso turistico è un fenomeno che in molti casi ha prodotto situazioni di svantaggio per le strutture ufficiali – ha affermato Filippo Donati, presidente di Assoturismo Emilia Romagna – che per mantenere il loro posizionamento sul mercato sono costrette a rimodulare continuamente la loro offerta. È necessario che le regole consentano a tutte le tipologie ricettive di agire in modo competitivo senza svantaggi di natura fiscale e burocratica. É la richiesta che avanziamo da anni, come associazione, su tutti i tavoli nazionali e locali”.

L’assessore regionale al Turismo e al Commercio Andrea Corsini nel suo intervento ha sottolineato come: “la Regione abbia già compiuto un atto significativo introducendo il codice identificativo per gli appartamenti ad uso vacanza, e come sia pronta a modificare la legge regionale 16 anche prima del varo dei decreti attuativi del Governo su questa materia, anche se sarebbe preferibile che tale modifica avvenisse su contenuti certi. La Regione è intenzionata a fare tutti i passi necessari in modo da garantire la trasparenza e combattere le irregolarità”.

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