Faib Confesercenti Modena, benzina, oltre 11 euro in più per un pieno rispetto ad un anno fa: “Aumenti mai visti, un salasso per consumatori ed operatori”

IL Presidente Giberti: “Gli accordi sottoscritti con le compagnie petrolifere definiscono in modo preciso i ‘margini lordi’ a cui hanno diritto i gestori, a questi margini devono essere tolte le spese e le tasse”

I rincari senza sosta alla pompa producono un maggiore costo di circa 275 € a famiglia e anche i gestori dei distributori sono in difficoltà: “Nel 2020 abbiamo perso il 40% degli incassi e ora, anche in questa situazione siamo penalizzati perché prezzi e margini per i gestori sono imposti” sottolinea FAIB Confesercenti Modena (Federazione Autonoma Italiana Benzinai)

Benzina alle stelle, gestori in ginocchio: è il paradosso che stanno vivendo in queste settimane centinaia di stazioni di servizio nel modenese, così come nel resto d’Italia. A causa dei prezzi imposti dalle compagnie petrolifere le vendite si sono ridotte.

Franco Giberti Presidente Provinciale Faib Confesercenti Modena (Federazione Autonoma Italiana Benzinai), illustra le difficoltà quotidiane a cui devono far fronte i titolari delle pompe di carburante: “Gli accordi sottoscritti con le compagnie petrolifere definiscono in modo preciso i “margini lordi” a cui hanno diritto i gestori”: parliamo di una media di 2,5 centesimi di euro al litro con modalità self e da 4 a 6 centesimi di euro al litro con modalità servito. A questi margini devono essere tolte le spese e le tasse. Non c’è alcuna autonomia gestionale: è la compagnia che impone i prezzi alla pompa. Dall’altra parte sono aumentati i costi d’impresa, aggravati dalla crisi conseguente alla pandemia e dai furbetti del cashback che effettuano micro rifornimenti. Il peso della fiscalità sui carburanti è il più alto d’ Europa: se si vuole agire sul prezzo finale al consumatore bisogna intervenire sul governo per ridurre il peso delle tasse sulla benzina e gasolio”.

Condividi