Di seguito l’intervento del Presidente Massimo De Lorenzo della Fiba/Confesercenti di Matera, nell’audizione della 1^ Commissione Consiliare Regionale tenutasi lo scorso 30 luglio in merito alla Proposta di Legge sull’“attribuzione ai Comuni costieri di parte delle funzioni amministrative esercitate dalla Regione nella gestione del demanio marittimo per finalità turistiche e ricreative”:
“È doveroso da parte mia precisare che il tema in oggetto è particolarmente caro agli operatori del settore di cui, in questa sede, e per il ruolo che rivesto di delegato Fiba/Confesercenti della provincia di Matera, mi farò portavoce. L’argomento era già stato oggetto di discussione da parte degli operatori balneari e sigle sindacali durante un incontro svoltosi nel mese di marzo a marina di Pisticci e già in quell’occasione, erano emerse una serie di perplessità e criticità, non tanto sulla bontà della proposta e sulla sua fattibilità, quanto, piuttosto sulla sua attuazione imminente. Ritengo che la proposta di delegare ai Comuni costieri parte delle funzioni amministrative esercitate dalla Regione sia un passaggio auspicabile, ma che necessita dell’attuazione di una serie di operazioni preliminari. Chiarisco subito quanto ritengo propedeutico al conferimento di tale funzione ai comuni.
Allo stato attuale i Comuni, in generale, versano in una condizione di carenza cronica e strutturale di personale; la Proposta di legge, che attribuisce al Comuni costieri ulteriori funzioni amministrative inerenti la gestione del demanio marittimo per finalità turistiche e ricreative, comporterebbe per gli Uffici tecnici dei Comuni interessati un ulteriore aggravio di lavoro tale da non garantire gli stessi livelli oggi garantiti dall’Ufficio Demanio Marittimo della Regione Basilicata.
Inoltre la materia “Demanio Marittimo” è molto specifica per cui immagino che gli Uffici comunali si troverebbero alle prese con situazioni tecnico-giuridiche mai affrontate prima. Bisognerebbe quindi intervenire prima potenziando e formando gli Uffici interessati e poi procedere col “passaggio di consegne” fra Regione e Comuni. A proposito degli importi dei canoni demaniali, è bene ricordare che gli stessi finiscono nelle casse dello Stato, quindi i comuni non potrebbero utilizzarli; l’ulteriore imposta comunale, prevista dalla PdL in questione, sarebbe un ulteriore aggravio per i concessionari.
Le competenze attribuite ai Comuni quali la pulizia degli arenili e la manutenzione delle spiagge libere già sono loro attribuite; a tal proposito occorre segnalare che la cura di questi spazi risulterebbe già difficoltosa per molte amministrazioni locali. Da quanto si legge, ogni Comune potrà dotarsi di propri criteri per le prossime evidenze pubbliche: la cosa mi rende perplesso perché è fondamentale che per il rilascio delle concessioni vanno adottati criteri univoci per evitare, nell’ambito dello stesso territorio regionale, disparità. A tale proposito ricordo che già l’Ufficio Demanio Marittimo della Regione Basilicata aveva stilato delle Linee guida sulla scorta della Legge Draghi, e della legge 166/2024, che necessitavano ancora di ulteriore revisione e integrazioni, così come già discusso in incontri tenuti con rappresentanti della precedente Giunta regionale.
Ci sono poi nella proposta in questione, riferimenti alla revoca e decadenza delle concessioni demaniali marittime ritenuti superflui in quanto già regolamentati dal Codice della Navigazione.
Per quanto attiene le risorse finanziarie individuate, la proposta di legge in questione prevede di affidarle ai Comuni per la valorizzazione del turismo balneare; sarebbe apprezzabile e auspicabile che, nell’attesa che i Comuni siano messi in grado di svolgere parte delle mansioni amministrative inerenti il demanio, le stesse fossero messe a disposizione e gestite dall’Ufficio Demanio Marittimo Regionale.
Alla luce di quanto esposto, ribadisco che tale proposta potrà essere attuata solo a conclusione delle operazioni riguardanti le evidenze pubbliche e comunque non prima che i Comuni costieri abbiano provveduto a formare adeguatamente il personale addetto all’espletamento delle operazioni amministrative inerenti il demanio e previa adozione di criteri univoci da applicare nelle scelte riguardanti la materia demaniale.
Concludo esternando quella che è una preoccupazione condivisa da molti e cioè che, essendo la nostra regione piccola e meno influenzata da grandi interessi economici, l’affidamento ai comuni di funzioni amministrative demaniali, in questo particolare momento storico, possa creare non poche difficoltà gestionali e magari pure disallineate fra loro, visto che per esempio, nel Metapontino, su poco più di 40 km di costa, insistono sei Comuni; pertanto, al momento, per gli operatori turistici l’unico interlocutore è rappresentato dall’Ufficio Regionale Demanio Marittimo”.