Fiesa Confesercenti Modena, aumento dei prezzi di frutta e verdura: “Speculazione e abusivismo danneggiano le imprese del settore”

colomba

Gli italiani spendono di più per fare la spesa, ma per comprare meno prodotti rispetto a prima. A certificarlo gli ultimi dati Istat sui consumi che evidenziano come l’inflazione continui a erodere il potere di acquisto degli italiani

Particolarmente difficile continua a essere la situazione dei prodotti alimentari che dal dicembre 2021 ha continuato un percorso di accelerazione e di una dinamica di aumento a due cifre. Questo problema è stato affrontato in un incontro con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy qualche settimana fa dove ha partecipato anche Fiesa Assofrutterie Confesercenti e dove si è affrontato il tema degli aumenti dei prodotti ortofrutticoli.

Durante l’incontro Fiesa Assofrutterie ha rimarcato la necessità di sostenere le imprese del settore, chiedendo maggiori controlli contro abusivismo e speculazioni che hanno contribuito all’impennata dei prezzi di frutta e verdura, oltre agli eventi climatici estremi che hanno danneggiato molte produzioni.
“Attualmente – spiega Daniele Mariani, Presidente Provinciale Fiesa Confesercenti Modena e Presidente Nazionale Assofrutterie – ci sono troppi passaggi dalla produzione alla vendita che vanno a incedere sull’aumento dei prezzi dei prodotti ortofrutticoli. Inoltre c’è l’urgenza di intensificare i controlli nei vari passaggi della filiera per evitare e smascherare tentativi di speculazione, aggiramento delle norme igienico sanitarie, illegalità amministrativa nella gestione e vendita dell’ortofrutta. Infine è necessario anche mettere in campo azioni contro abusivismo e fenomeni speculativi”.

Per affrontare e contenere l’inflazione Fiesa Confesercenti Modena è tra i sottoscrittori dell’intesa tra Il ministero e le associazioni della distribuzione commerciale.

“Con questa intesa – continua Mariani – è stato riconosciuto il contributo fondamentale che le imprese della distribuzione hanno dato al processo di rallentamento dell’inflazione degli ultimi diciotto mesi, assorbendo gli aumenti sui prezzi dei beni di largo e generale consumo e tutelando così il potere di acquisto delle famiglie. L’intesa afferma anche l’insostituibile ruolo economico e sociale della distribuzione, che ha scelto di mettere a disposizione dei consumatori la propria capacità logistica e di rete, di baluardo di sicurezza alimentare come è avvenuto durante il periodo della pandemia, in cui le nostre imprese sono state presidio sociale e riferimento della collettività. Piccole e medie aziende che si confrontano tutti i giorni con il mercato e con la sfida sui prezzi. Adesso ci si aspetta un’operazione di monitoraggio su tutta la filiera, perché la piccola e media distribuzione non sia lasciata sola ad affrontare la spinta dei prezzi. L’auspicio, anzi, è che l’intera filiera aderisca all’iniziativa”.

“Ora però è cruciale nei prossimi mesi mettere in campo interventi a sostegno della domanda interna la cui ripresa è fondamentale per evitare scenari recessivi. In particolare, per le imprese del commercio tradizionale devono essere messi in campo interventi a sostegno con misure che ne migliorino la competitività e permetta loro di agire in un quadro normativo che non le penalizzi come sta avvenendo da troppo tempo” conclude Mariani.

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