Fisco, a Siena il ‘bestiario’ mangia il 60 per cento del reddito d’impresa

Confesercenti: ecco come nasce la pressione fiscale abnorme. “Le istituzioni che invocano la ripresa devono fare scelte che la rendano possibile”

Una ripresa senza imprese non può esistere. Ma per essere coinvolte le imprese hanno bisogno di fiducia, liquidità, semplificazioni. E invece continuano ad essere asfissiate da fisco e burocrazia. Lo denuncia Confesercenti stilando un “bestiario fiscale”, ovvero un inventario delle innumerevoli forme di prelievo tributario che a Siena come nel resto d’Italia comprimono l’attività. “Nei 36 comuni senesi le entrate tributarie sono quasi triplicate negli ultimi cinque anni, mentre parallelamente  gli investimenti decisi dalle stesse amministrazioni comunali sono scesi del 63 per cento. Lo avevamo evidenziato poco meno di un anno fa, la situazione non è mutata – afferma Carlo Conforti, Presidente di Confesercenti Siena le imprese Toscane hanno dimostrato di avere nel Dna le caratteristiche per affrontare anni difficili e sono pronte anche per agganciare la fase di ripresa che, anche se davvero incerta e debole, sembra profilarsi all’orizzonte. La somma di tasse locali e nazionali però sta diventando il loro peggior nemico, una specie di  masso legato al collo. E con questo masso, restare a galla in qualche modo è ogni giorno più difficile”.
Secondo quanto ricostruito con il Bestiario Fiscale da Confesercenti ed evidenziato dal Presidente Regionale Nico Gronchi, l’Italia è il paese delle 63.000 norme tributarie e dei 670 adempimenti fiscali all’anno; quello in cui per effetto di un federalismo mai realizzato pienamente, si è prodotta una esplosione della tassazione locale, che in Toscana nel 2015 sembra rallentare, anche se troppo lentamente. Per Confesercenti c’è bisogno di una vera riforma che semplifichi la vita alle imprese, e che l’annunciata Local Tax sfoltisca la giungla di imposte, tasse e addizionali locali.

Secondo le stime di Confesercenti,  in Toscana vige attualmente un Total Tax Rate del 60,7 %, leggermente inferiore  (59,4%) se si prende in esame il solo territorio senese. Questo indicatore, abitualmente calcolato dalla Banca mondiale in percentuale sui profitti totali, comprende la tassa sui profitti stessi (corporate tax), i contributi e tasse sociali e previdenziali; le tasse su dividendi, capital gain e transazioni finanziarie; tasse su rifiuti, veicoli, trasporti e simili. Tiene dunque conto dell’intera pressione fiscale sull’azienda:  un valore dunque che resta ben superiore alla metà della ricchezza che ogni singola imprese sarebbe mediamente in grado di diffondere a chi la rende possibile.
“In provincia di Siena è sintomatico di questo fenomeno quanto avvenuto negli ultimi anni intorno alla Tassa sui rifiuti – aggiunge Carlo Conforti – nei mesi scorsi Confesercenti e le altre associazioni di Rete Imprese Italia hanno presentato una proposta in tredici punti per la modifica del regolamento Tari. Sarà questo un banco di prova diretto per misurare la reale volontà della amministrazioni locali di dar seguito alla invocata ripresa”. 

 

IL BESTIARIO FISCALE: ALCUNI ESEMPI

– Accise sui carburanti

Sui carburanti incidono tasse in forma di accise per quasi 25 centesimi ogni litro, oltre all’imposta di fabbricazione ed infine l’Iva che portano il totale delle tasse sui carburanti intorno agli 80/85 centesimi al litro

– Canone RAI

Il canone Rai nasce per decreto nel 1938 e continua ad essere applicato in forma maggiorata come “canone speciale” anche alle aziende per importi di oltre 200 euro all’anno.

– Imposta da bollo

L’imposta di bollo esiste praticamente solo in Italia ed in nessun altro Paese Europeo ed è applicata su una varietà di documentazioni totalmente differenti tra loro e ne citiamo, oltre ai classici atti, i più strani e particolari: Certificati e copie, C/C e libretti bancari , Contratti di lavoro e d’impiego, Permessi di vario genere (raccolta funghi, licenza di pesca..), Tassa di bollo sull’espatrio, Tassa di bollo sui voli aerei, Acquisto di un’autovettura, ecc. ecc.

– Tassa sull’ombra

Introdotta da alcuni Comuni anche in Toscana, con la riproposizione di una legge del 1972, si applica sull’occupazione del soprasuolo occupato dalle tende parasole delle attività commerciali e turistiche.

– Tassa di soggiorno

Un’imposta nata con lo scopo di assicurare agli Enti locali le risorse per potenziare i servizi turistici, migliorare l’offerta culturale e i servizi pubblici, ma che ha finito per essere interpretata quale uno dei tanti canali di finanziamento a carico dei turisti. Ad esempio, in città turistiche come Firenze, assicura un gettito di 23/24 milioni ogni anno.

–  Tassa sulla memoria

Nel 2009, ampliando una legge del 1941 è stata reintrodotta su tutti i supporti in grado di registrare come telefonini, computer, pen drive e similari. Si parte dai 3 euro dei telefonini fino agli oltre 5 dei computer che ovviamente si scaricano sul costo del prodotto.

 Tassa sulla diffusione musicale e supporti fonografici

Accanto alla consueta tassa sul diritto d’autore dovuto alla SIAE, da qualche anno i pubblici esercizi pagano alle case discografiche i compensi relativi alla registrazione (cioè l’incisione su supporto dell’opera musicale). La somma produce importi differenziati che variano da poche centinaia ad oltre mille euro a seconda del locale.  

 –  Tassa sulla giustizia

Dal 2011, si deve un Contributo Unificato per un qualsiasi ricorso giudiziario da parte di un cittadino o impresa. A seconda del valore della controversia si superano i 1.500€ 

 –  Tassa di concessione governativa

La tassa di concessione governativa è da corrispondere allo Stato per autorizzazioni, concessioni, licenze, ai sensi del D.P.R. n. 641/72 sulla “Disciplina delle tasse sulle concessioni governative” e nel tempo ha dato vita, ad una serie di balzelli come la Tassa sui cellulari, sui libri sociali, sugli albi professionali, sul passaporto, su marchi e brevetti, sul porto d’armi, su caccia e pesca, su apparecchi radio e televisori, ecc.

 

Sul sito www.confesercenti.siena.it il dettaglio del Bestiario Fiscale.

 

 

 

 

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