Inflazione, Confesercenti: “Per oltre metà è dovuta alle tariffe. Con il rallentamento dei prezzi rischiamo un debito più pesante”

“Allontanare lo spettro della deflazione sta diventando una priorità alla quale non si deve sfuggire”

“Il rallentamento dell’inflazione rischia di ingigantire un altro grave problema: il calo dei ritmi di crescita dell’indice dei prezzi fa infatti lievitare il tasso di interesse reale, rendendo ancora più pesante l’onere del debito. Che, come certifica Bankitalia, continua ad aumentare, bruciando record su record. Allontanare lo spettro della deflazione, insomma, sta diventando una priorità alla quale non si deve sfuggire”. Così, in una nota, Confesercenti commenta i dati Istat che confermano, per marzo 2014, l’ennesimo rallentamento del tasso di inflazione, attestatosi a +0,4%.

“Il crollo della domanda è sempre più chiaramente la principale causa della decelerazione dell’inflazione. A marzo del 2013 il tasso era all’1,6%, il quadruplo. Il rallentamento dei prezzi è ancora più evidente se si considera il peso delle tariffe, il cui aumento spiega da solo oltre la metà dell’inflazione generale: a febbraio 2014 (ultimo dato disponibile), le tariffe hanno infatti registrato una crescita dell’1,6% sullo stesso mese dell’anno precedente, trascinate dall’aumento di quelle a controllo locale. Tra queste, spicca la crescita di rifiuti (17,7%) e acqua potabile (5,5%)”.

“Per questo riteniamo urgente – conclude Confesercenti – fare di più per rilanciare i consumi. Il beneficio Irpef ai redditi più bassi, deciso dal governo Renzi, va in questa direzione; ma l’efficacia del provvedimento è fortemente ridotta dalla scelta di escludere dall’intervento i lavoratori autonomi e dall’arrivo delle prossime scadenze fiscali. Pesa anche, però, l’errata strategia di aumento dell’Iva perseguita dai due governi precedenti, che ha contribuito alla contrazione dei consumi senza portare grandi benefici alle casse dell’Erario. Adesso serve un vero piano di rilancio della domanda interna che miri a dare maggiori impulso e continuità alla ripresa dei consumi”.

Tariffe

Var. febbraio 2014/ febbraio 2013 (%)

Tariffe a controllo nazionale

3,0

Tariffe a controllo locale

6,3

rifiuti

17,7

asili

1,0

acqua

5,5

trasporti urbani

3,6

trasporti extraurbani

3,0

Trasporti ferroviari regionali

3,8

Tariffe non energetiche

4,8

Tariffe energetiche

-3,5

energia elettrica

0,5

gas

-6,5

Tariffe totale

1,6

Fonte: Elaborazioni Confesercenti su dati Istat

Roma 14 aprile 2014

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