La chef Catia Fornari nuovo presidente FIEPET Confesercenti Modena: “La priorità è guidare i ristoranti, i bar e i pub fuori dalla crisi”

Chef e titolare del ristorante Locanda Marcella di Festà di Marano sul Panaro, Catia Fornari raccoglie il testimone di Gianfranco Zinani alla guida di FIEPET Modena

Il Consiglio Fiepet Confesercenti Modena ha eletto nella sua ultima seduta Catia Fornari, chef e titolare del Ristorante Locanda Marcella di Festà di Marano sul Panaro, quale nuovo presidente provinciale.

Catia Fornari, un passato da amministratore pubblico (è stata sindaca del Comune di Savignano Sul Panaro dal 1999 al 2009), lasciata la politica, si forma alla scuola ALMA di Gualtiero Marchesi a Colorno, dove nel 2010 ottiene il diploma di Cuoca Professionista e, dopo alcuni stage in ristoranti stellati, circa 10 anni fa, prende in gestione la “Locanda Marcella” a Festà di Marano Sul Panaro (MO).
“Conoscere e ricevere lezioni da Gualtiero Marchesi è stata un’esperienza eccezionale – racconta Catia Fornari – mi ha trasmesso l’amore per l’arte della cucina, il rispetto per le materie prime, il culto dell’ordine e della pulizia, ma soprattutto l’applicazione che serve per apprendere le tecniche di cucina, sia tradizionali che innovative”.

Il compito che assume è quello di guidare la categoria dei pubblici esercizi fuori dalla crisi causata dalla pandemia. “Un compito arduo – ammette Catia Fornari – visto che bar, pub e ristoranti hanno visto andare in fumo a causa del COVID 11,5 miliardi di fatturato, oltre 55.000,00 € ad impresa. Inoltre in questo ultimo anno e mezzo sono stati sconvolti tutti i trend, le abitudini di consumo sono radicalmente cambiate: basti pensare al fenomeno dell’asporto che sta tenendo nonostante la fine delle restrizioni, o le conseguenze indotte dal diffondersi dello smart-working che stanno producendo un calo strutturale delle colazioni e dei pranzi di lavoro. Inoltre incombe anche il forte rialzo delle materie prime che a breve si prevede si ripercuoterà su tutta la filiera agroalimentare e quindi anche sull’enogastronomia”.

“E’ una sfida che ho deciso di accettare, quella di rappresentare le imprese della ristorazione, dei bar e dei pub – sottolinea – perché penso di poter mettere a disposizione le molteplici esperienze di vita fatte. Alle imprese occorrerà propensione al cambiamento e all’innovazione. Innovazione che si persegue partendo dalla formazione e dalla cultura della qualità., e visto che non tutti possono frequentare ALMA – continua la Presidente – dovremo iniziare un dialogo tra Istituzioni e mondo del lavoro per preparare al meglio gli addetti. Ritengo poi che i corsi SAB non siano sufficienti a preparare un imprenditore in settore così complicato e in un mercato tanto competitivo”.

E’ su questi temi che la nuova Presidente Fiepet vuole concentrarsi in particolare, assieme al sostegno alle imprese così duramente colpite dalla pandemia. “L’organizzazione di Confesercenti è buona, ci sono ottime competenze che dobbiamo utilizzare anche in termini consulenziali, a partire dall’aspetto finanziario”.
Di importanza fondamentale sarà poi il continuo e costante confronto con le Amministrazioni locali, che in questi mesi si sono dimostrate attente alle esigenze delle imprese più colpite dalla pandemia: basti pensare che a livello nazionale sono stati autorizzati 180.000 tavoli in più all’aperto grazie a procedure estremamente semplificate. “Questa esperienza – dichiara Catia Fornari – ci deve insegnare che gli appesantimenti burocratici possono essere enormemente sfoltiti se lo si vuole e visto che la burocrazia rappresenta un costo improduttivo per le imprese, deve e può essere ridotta”.

“Infine lasciatemi ringraziare il Presidente uscente, Gianfranco Zinani che ha guidato l’Associazione dei ristoratori e baristi aderente a Confesercenti per 10 anni – conclude – Gianfranco Zinani resta a far parte del Consiglio Fiepet che gli ha conferito anche la nomina di Presidente Emerito in segno di riconoscimento per la sua attività di rappresentanza della categoria svolta anche in contesti drammatici quali il sisma del 2012 e soprattutto la pandemia da Covid negli ultimi 16 mesi”.

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