Manovra: Confesercenti, “No a nuove imposte su consumi e famiglie”

“È cura che rischia di uccidere il paziente. Priorità e rimettere soldi in tasca agli italiani”

“Gli aumenti di imposta sui consumi e sulle famiglie prospettati in questi ultimi giorni ci preoccupano enormemente: tra tasse sul contante, taglio delle agevolazioni sul carburante e incrementi selettivi IVA, si potrebbe nascondere una stangata di oltre 5 miliardi di euro. Sistemare il bilancio con nuovi aumenti della pressione fiscale è la classica cura che rischia di uccidere il paziente: la crescita dell’economia”

Così Patrizia De Luise, Presidente nazionale di Confesercenti, interviene sulle ipotesi di incremento della tassazione che potrebbero entrare nella manovra.

“La priorità è rimettere i soldi in tasca alle famiglie: su questo tutte le associazioni di impresa sono concordi, come è emerso dalle consultazioni di questa estate a Palazzo Chigi con il Conte I. Troviamo particolarmente fuorviante, poi, associare la maggiore diffusione della moneta elettronica alla lotta all’evasione: i pagamenti elettronici sono utili, perché il denaro contante ha un costo, anche in sicurezza. Ma non è l’uovo di colombo contro l’evasione, che spesso viene fatta in sede di bilancio: si può evadere anche in un mondo completamente cashless. Su questo evitiamo di prendere in giro gli italiani. Tassare i contanti o introdurre un’IVA differenziata per spingere i pagamenti con carte e bancomat è una follia”

 “Lunedì – continua De Luise – il Cdm si riunirà per la Nadef. Vorremmo scelte chiare e sicure per la ripresa dell’economia, che mettano al centro il rilancio dei consumi. L’evasione si può e si deve combattere incrociando le banche dati già a disposizione delle pubbliche amministrazioni. Anche la spinta alla moneta elettronica potrebbe aiutare: la nostra proposta è di abbassare i costi delle commissioni, annullandoli per i pagamenti sotto i 25 euro e di dare un incentivo del 2% di credito di imposta ‘cashback’ a chi paga con carte e bancomat, senza punire gli altri. Siamo convinti che così si genererebbero fino ad 8 miliardi di spesa delle famiglie in più in 4 anni”.

“Per curare l’Italia – conclude la Presidente di Confesercenti – si punti sulla lotta agli sprechi, sulla riduzione della burocrazia, sulla spending review e sulla webtax, un provvedimento che doveva essere fatto già 10 anni fa. Che fine hanno fatto? Se si scommette tutto sull’incremento della pressione fiscale delle famiglie, si darà la mazzata finale ai consumi interni, che sono il grande malato della nostra economia e valgono il 60% del Pil. Così non solo chiuderanno altri 10mila negozi all’anno, ma bloccheremo del tutto anche la crescita dell’economia”.

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