Manovra: Confesercenti, passi avanti ma anche incertezze

Patrizia De Luise, Presidente Confesercenti: “Restituire ad operatori e consumatori la fiducia nel futuro”

Visti i tempi stretti e le difficoltà, l’approvazione della Legge di bilancio è già un fatto positivo. Ne esce però una manovra di portata ridimensionata rispetto alle buone intenzioni iniziali, che registra passi avanti nella tutela delle PMI, ma che allo stesso tempo fa troppo poco per la crescita ed accumula troppe incertezze all’orizzonte. Tra cui la bomba ad orologeria delle clausole di salvaguardia che, se dovessero scattare, porterebbero all’aumento dell’IVA più pesante della storia d’Italia.

Così Confesercenti sulla manovra.

I due principali interventi, Quota 100 e Reddito di Cittadinanza, sono misure che attengono innanzitutto alla sfera dell’equità sociale, e che nell’immediato avranno effetti limitati sulla crescita, e quasi assenti del tutto nel caso delle modifiche alla Fornero. E difficilmente dal Reddito deriverà un traino sulla dinamica di fondo dei consumi, come non è accaduto per il REI e la Social card, che lo hanno anticipato nell’impostazione. Il tutto in un quadro di estrema incertezza: oltre alle clausole di salvaguardia, preoccupa anche lo sblocco dei tributi locali, che potrebbe portare ad un’ondata di stangate che indebolirebbe ancora di più la domanda interna.

Bene, invece, la maggior parte delle misure mirate a sostenere le attività delle PMI. La web tax è deludente, mentre sono apprezzabili sia l’estensione della deducibilità IMU per le imprese che la flattax, che porterà innegabili vantaggi alle attività più piccole. Ci appare condivisibile e importante, per  l’informazione e la cultura, la scelta del credito d’imposta per le edicole. Si è aperto uno spiraglio anche sul fronte della Direttiva Servizi: il commercio su aree pubbliche e le edicole di giornali sono fuori dalla direttiva, dopo dieci anni di caos. Positivo anche il giudizio per la proroga per gli stabilimenti balneari, anche se sarebbe opportuno arrivare all’esclusione anche di questo settore. Ma anche in questo caso, rimane troppa incertezza sui passi successivi. E’ invece necessario gestire efficacemente il dopo Bolkestein, evitando caos burocratici. Urge poi una soluzione al caso Ncc: il noleggio con conducente non può essere trattato come settore economico di serie B. E anche la cedolare secca per le attività commerciali va ripensata: se non viene sottoposta a canone concordato, il vantaggio andrà tutto al proprietario senza portare risparmi alle imprese.

“Ci sono delle correzioni da fare”, commenta Patrizia De Luise, Presidente Confesercenti. “Dobbiamo lavorare per  scacciare le incertezze e ottenere la stabilità necessaria a restituire ad operatori e consumatori la necessaria fiducia nel futuro. In una situazione già fragile da un punto di vista economico qualsiasi ulteriore elemento di sfiducia rischia di azzerare tutti gli sforzi fatti per rilanciare la ripresa in questi anni”.

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