Modena. Appennino, intervento di Anva Confesercenti e Fiva Confcommercio

ANVA e FIVA: “I mercatini del Forte” proliferano. Ambulanti e commercio in sede fissa locali, penalizzati

“Proviamo a fare due conti: fino ad ora sono stati circa una decina i mercati della Versilia o con nomi simili che si sono tenuti sul territorio provinciale durante i giorni festivi. Mercati (sulla cui qualità dell’offerta ci sarebbe da discutere…) che, grazie al nome evocativo attraggono persone, mandando quasi deserti quelli settimanali, tradizionali. Il risultato è presto detto: ulteriori mancati introiti in una situazione già deficitaria e di crisi per gli ambulanti modenesi, costretti quest’anno anche a fare i conti con i danni arrecati dal maltempo nei mesi di aprile e maggio. Nessuna polemica, ci mancherebbe. Sarebbe solamente opportuno data la situazione, da parte delle amministrazioni comunali, valorizzare di più gli operatori locali.” E’ questa la posizione di AVNA-Confesercenti Modena e FIVA Confcommercio, di fronte all’ennesimo mercato fortemarmino, ed in programma a Montecreto domenica prossima a cui ne faranno seguito altri sempre in Appennino. Chiaramente declinati in chiave turistica.

“Ci è pervenuta la segnalazione – riprendono le Associazioni – che alcuni Comuni facenti parte all’ Unione del Frignano sono pronti ad organizzare eventi commerciali su area pubblica con la partecipazioni di operatori provenienti da fuori Regione in particolare dalla Versilia. Ci preme ricordare che il commercio su area pubblica è normato da specifiche leggi regionali che definiscono in modo chiaro tipologie e fattispecie giuridiche di mercati e fiere, in termini di autorizzazione e gestione. Utile rammentare poi che, tali fattispecie di “mercati” non trovano rispondenza nella normativa specifica  di settore. Oltre al fatto che,  per l’ assegnazione di aree pubbliche a terzi per uso commerciale, fonti giurisprudenziali e normative depongono a favore dell’assegnazione con procedura ad evidenza pubblica.”

Dopo questa doverosa premessa, ANVA e FIVA, tengono ad evidenziare che tali eventi non hanno una vera e propria caratterizzazione merceologica o geografica, “Perché al di là del nome altisonante vengono commercializzate le medesime merceologie e gli stessi prodotti che si trovano anche nei mercati settimanali. Inoltre, i consorzi che si rifanno a Forte dei Marmi, sono almeno otto, ma nessuno di loro annovera operatori provenienti dalla città versiliese: spesso si tratta di commercianti che non hanno nulla a che fare con il Forte e che in comune hanno solo il fatto di provenire da fuori regione. Che il marchio di Forte dei Marmi sia utilizzato a sproposito poi lo dimostra il fatto che lo stesso Sindaco del Comune della Versilia ha diffidato i consorzi dall’utilizzo del nome ricordando come il solo mercato di Forte dei Marmi è quello che si svolge nella località toscana il mercoledì e la domenica di ogni settimana. Detto ciò – fanno notare ANVA e FIVA – queste manifestazioni continuano a proliferare in modo incontrollato col solo effetto reale di penalizzare fortemente tanto gli operatori dei mercati settimanali, quanto quelli in sede fissa, impoverendo così le imprese del territorio. Richiediamo pertanto di soprassedere all’organizzazione di questi mercati.”

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