Pos. Confesercenti, “batosta poco utile: 7 italiani su 10 non cambieranno abitudini di pagamento, ma a imprese costa 5 miliardi l’anno”

Confesercenti: “Le commissioni sulle transazioni rischiano di annullare i margini di tabaccai, giornalai e gestori carburanti, necessario intervenire. Prevedere sgravi a imprese e consumatori per aumentare l’uso delle transazioni elettroniche”

L’obbligo di accettazione di pagamenti via bancomat e carte di credito è un intervento ‘pesante’, che si trasformerà in un costo aggiuntivo di circa 5 miliardi l’anno per le imprese. E che rischia di essere per giunta poco utile, visto che la grande maggioranza degli italiani (il 69%) non ha intenzione di cambiare le proprie abitudini di pagamento a seguito dell’entrata in vigore dell’obbligo.

Tabella 1 – Pos, stima dei costi annuali

Voce di spesa

Costo (euro)

Costi di esercizio (canoni POS e linea telefonica)

1.032

Commissioni su transazioni 

650

Totale

1.682

Esborso complessivo per le imprese italiane

5 miliardi

Fonte: elaborazioni Ufficio Economico Confesercenti

Domanda: personalmente, dal 30 giugno Lei:

Risposta

Rispondenti (%)

Manterrà le stesse abitudini di pagamento che aveva precedentemente all’entrata in vigore dell’obbligo

69

aumenterà la percentuale di pagamenti 

eseguita con carta di credito o bancomat

31

Fonte: sondaggio Confesercenti SWG sulla moneta elettronica

E’ questo il quadro tracciato da uno studio condotto da Confesercenti sugli oneri derivanti per le imprese dall’obbligo, che scatterà lunedì 30 giugno, e da un’indagine condotta insieme a SWG sulla percezione del provvedimento da parte degli italiani.

Gli imprenditori si troveranno a sostenere aggravi di circa 1.700 euro l’anno ciascuno, secondo  le stime dell’ufficio economico Confesercenti, che ha calcolato canoni, commissioni, costi di installazione e di utilizzo di una nuova postazione Pos per una PMI ‘media’ che realizzi 50.000 euro di transazioni elettroniche ogni l’anno.

Complessivamente, il ‘conto’ pagato dal totale delle imprese italiane per sostenere l’operazione ammonterà a 5 miliardi di euro l’anno. Una ‘tassa’ superiore per esborso al gettito dell’addizionale comunale dell’Irpef, e che rischia di mettere in difficoltà le imprese proprio nel momento in cui si vedono i primi barlumi di ripresa.

Così com’è configurato, l’intervento per favorire la moneta elettronica è squilibrato, poiché sposta l’intero onere dell’operazione sugli esercenti, mentre banche, poste e uffici della pubblica amministrazione continuano ad essere restii ad accettare le transazioni elettroniche.

Soprattutto se si considera che i costi di utilizzo e installazione dei POS hanno un’incidenza ancora maggiore per gli esercizi caratterizzati da pagamenti di piccola entità e da piccoli margini – come i gestori carburanti, i tabaccai, gli edicolanti, i bar ed altri – che vedranno il proprio utile dimezzarsi o azzerarsi, andando addirittura in rosso.

Il peso economico delle transazioni elettroniche preoccupa anche i consumatori. Tra gli ostacoli alla diffusione della moneta elettronica segnalati con maggiore insistenza dagli italiani compaiono in prima posizione proprio i costi di carte e bancomat – indicati dal 40% dei nostri concittadini – e il rischio di frode, che preoccupa il 36%.

“Un maggiore uso della moneta elettronica – commenta Confesercenti –  sarebbe senz’altro positivo, perché diminuirebbe i rischi ed i costi connessi alla gestione del contante. Bisogna però intervenire subito a favore degli esercizi a basso margine ed abbandonare l’approccio utilizzato fino ad ora. Meglio percorrere la strada degli incentivi fiscale, da riservare alle imprese e ai consumatori che usano carte di debito e di credito. Una strategia che, nei Paesi dove è stata applicata – come Argentina e Corea del Sud – ha dato ottimi frutti”.

Domanda: qual è, tra i seguenti, il principale ostacolo, secondo lei,  ad un maggiore uso delle carte di credito/ bancomat nei pagamenti:

Risposta

Rispondenti (%)

Canoni e costi

40

Rischi di frode/timori sulla sicurezza dell’operazione 

34

Difficoltà nel tenere conto delle spese effettuate

16

Scarsa informazione

10

Fonte: sondaggio Confesercenti SWG sulla moneta elettronica

 

Roma, 29 giugno 2014

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