Riforma fiscale, non solo taglio aliquote Irpef. Ecco le principali novità

Manovra 2024

Sul tavolo anche l’azzeramento IVA per i prodotti di prima necessità e novità su accertamento.

Testo legge delega atteso in CDM questa settimana

La riforma fiscale è alle battute finali. Il testo della legge delega è atteso in Consiglio dei Ministri questa settimana. L’obiettivo finale è quello del riordino del sistema tributario nel suo complesso, anche per allinearlo con la normativa europea.

I possibili tempi della Delega. In considerazione dell’approdo del provvedimento in Consiglio dei Ministri nel mese di marzo, si ipotizza che l’esame del Parlamento entri nel vivo nel mese di maggio. Pertanto, si prevede che il Governo abbia a disposizione 24 mesi per adottare i decreti legislativi attuativi della riforma.

Lo Statuto dei diritti del Contribuente. Secondo quanto si legge nella bozza della riforma, c’è l’obiettivo di rendere lo Statuto sui diritti del Contribuente una legge generale tributaria attraverso: il rafforzamento dell’obbligo di motivazione degli atti impositivi; la valorizzazione del principio del legittimo affidamento del contribuente; la razionalizzazione e semplificazione della disciplina degli interpelli; la previsione di una disciplina generale delle invalidità degli atti impositivi e della riscossione; il potenziamento dell’esercizio dell’istituto dell’autotutela.

L’IRPEF. La riforma fiscale prevede la necessità di riorganizzare aliquote e scaglioni dell’Irpef attraverso la revisione delle tax expenditures, ovvero le agevolazioni fiscali che riducono il prelievo ai contribuenti come detrazioni o deduzioni, secondo un meccanismo di compensazioni. Nello specifico:

  •  si prevede la riforma dell’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche attraverso la semplificazione del sistema volto a garantire equità orizzontale. Si prevede di intervenire su tutte le categorie di reddito IRPEF, redditi agrari, dei fabbricati, di natura finanziaria, di lavoro dipendente e autonomo, d’impresa e diversi. In particolare, tra le azioni principali, si dispone:
  • la riduzione della pressione fiscale con la transizione a tre scaglioni e aliquote più basse, nel breve periodo, e la flat tax per tutti – anche ai lavoratori dipendenti – come obiettivo di Legislatura. Tra le ipotesi in circolazione, si prevede la rivisitazione delle aliquote e degli scaglioni dell’imposta per i redditi medio bassi, in cui si colloca la maggior parte dei lavoratori dipendenti. CI sono due diverse ipotesi di riduzione delle aliquote e degli scaglioni Irpef compilati dai consulenti del lavoro: nel primo modello le tre aliquote incidono per il 23%, 28% e 43% sui redditi; nel secondo, le tre aliquote sono del 23%, 33% e 43%, a seconda degli scaglioni di reddito considerati. La prima prevede inoltre il primo scaglione di reddito a 15 mila euro; la seconda ipotesi lo prevede a 28 mila euro.
  • la revisione delle tax expenditures con ipotesi di forfetizzazione per scaglioni di reddito, inclusi quelli assoggettati ad imposte sostitutive.
  • l’equiparazione della no tax area per lavoratori dipendenti e pensionati.

L’IVA. Il testo prevedrebbe non solo la riforma dell’Irpef ma anche l’imposta sul valore aggiunto (Iva). Tra le ipotesi al vaglio del governo, c’è quella di azzerare l’imposta su alcuni prodotti di prima necessità: l’idea sarebbe quella di costruire un ‘carrello della spesa’ con aliquota ‘zero’ o ridotta, a cominciare da pane, pasta, latte, carne, pesce, così da provare a “contenere anche l’inflazione”, come ha sottolineato anche il vice ministro dell’Economia Maurizio Leo che porterà il testo della legge delega in Consiglio dei ministri. Si punterà quindi al riordino delle quattro aliquote esistenti, del 4, 5, 10, e 22 per cento. Si punta,inoltre, alla semplificazione delle procedure di rimborso e la razionalizzazione e semplificazione della disciplina del gruppo IVA.

Cedolare secca per immobili commerciali. Tra le novità in arrivo la cedolare secca che potrebbe essere prevista anche per gli immobili non a uso abitativo. Una richiesta che da tempo viene avanzata dalle imprese, per agevolare la tassazione sugli affitti degli immobili commerciali.

Per quanto riguarda le imprese, verrà riscritto il meccanismo di funzionamento dell’Ires, secondo un meccanismo di ‘aliquota mobile’. Il prelievo, oggi al 24%, scenderà al 15% per quelle imprese che faranno investimenti in beni strumentali, assumeranno over 50 o percettori di Reddito di cittadinanza.

Accertamento fiscale. Inoltre, per partite Iva e piccoli commercianti, sarà modificato il procedimento di accertamento fiscale. L’Agenzia delle Entrate, infatti, grazie alle banche dati, stilerà una sorta di dichiarazione precompilata biennale per le piccole imprese. Se gli imprenditori aderiranno alla proposta del fisco, per due anni non risponderanno ad alcun accertamento fiscale. Diversamente, scatteranno i controlli. Per le imprese di maggiori dimensioni, invece, la riforma prevede il rafforzamento del meccanismo di ‘cooperative compliance’.

La bozza della riforma fiscale

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