Roma: “Si all’apertura di laboratori di pizzeria a taglio anche in Centro”

Giammaria: “Il consiglio di Stato ha accertato che gli impianti a carboni attivi possono trovare spazio anche nelle attività del Centro Storico

Il Consiglio di Stato – dichiara Valter Giammaria Presidente Confesercenti Roma – con sentenza dell’11/10/2018 ha accertato che gli impianti a carboni attivi possono essere utilizzati a servizio di ristoranti e laboratori e che anche attività come i laboratori di pizza a taglio possono trovare spazio nel Centro Storico. Per la precisione, il Consiglio di Stato, accogliendo il ricorso presentato dall’Avv. Andrea Ippoliti, ha statuito per la prima volta due importantissimi principi, di vitale importanza per la sopravvivenza delle attività commerciali della Capitale: 1) gli impianti a carboni attivi sono un alternativa anche migliore ai sistemi tradizionale di smaltimento dei fumi come la canna fumaria; 2) le attività diverse dalle cosiddette attività tutelate, previste come uniche esercitabili nel Centro Storico, possono sopravvivere se l’Amministrazione agisce tardi per reprimerle”.

“Il Consiglio di Stato- continua Gianmaria – ha accolto totalmente le tesi professate dall’Avvocato Andrea Ippoliti il quale ha ottenuto la prima sentenza del Consiglio di Stato ad esprimersi su tali questioni. Per la prima volta in Italia il massimo organo della giustizia amministrativa ha quindi stabilito che gli impianti a carboni attivi possono essere alternativa anche preferibile alle canne fumarie. Si pone fine quindi ad una querelle che dura da anni. Non solo, i Giudici di Palazzo Spada si sono pronunciati a tutela degli investimenti imprenditoriali, sancendo che l’Amministrazione, se vuole inibire alcune attività, deve muoversi nei tempi celeri previsti dalla normativa, senza pregiudizio degli interessi privati e solo quando ci siano effettivi interessi pubblici da tutelare. La Confesercenti di Roma – ribadisce Giammaria – plaude con soddisfazione a tale importante sentenza e confida che l’Amministrazione prenda atto di tale importante precedente giurisprudenziale anche per rivedere il nuovo Regolamento del Commercio il quale rischia di frenare e minare irrimediabilmente l’economia capitolina”.

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