Torino, librai e piccoli editori: sì a un nuovo Salone che valorizzi il nostro ruolo e promuova la lettura

Sil e Cep: una formula che metta in rete le tante esperienze del territorio.

Torino, librai e piccoli editori: sì a un nuovo Salone che valorizzi il nostro ruolo e promuova la letturaUn “nuovo” Salone del libro che valorizzi le librerie e la piccola editoria indipendente consentirebbe di superare l’attuale difficile momento e rilanciare la vocazione e le capacità nella promozione del libro e della lettura di cui Torino ha dato ampia dimostrazione: è questo l’orientamento che esprimono Sil e Cep, il Sindacato librai e il Comitato editori piemontesi aderenti alla Confesercenti.

“Piaccia o no – dicono Andrea Bertelli e Giampaolo Verga, rispettivamente presidente di Sil e di Cep  – dopo la decisione dell’Aie la vecchia formula a Torino non è più riproponibile. Le istituzioni locali assicurano, però, che la prossima edizione del Salone si farà: cogliamo dunque l’occasione per una sua ‘rifondazione’ su basi profondamente diverse. Se questo vorrà dire un approccio meno ‘mercantile’ e più attenzione alle nostre esigenze, noi ci saremo con il nostro contributo di idee e di proposte. Per questo proponiamo di aprire subito un confronto con la Fondazione – non appena sarà di nuovo operativa – e con le istituzioni locali”.

“È presto per entrare nel merito, se non altro perché occorre capire meglio gli orientamenti della rinnovata Fondazione – aggiunge Andrea Bertelli -, ma già ora si possono indicare alcuni capisaldi: incremento del ruolo operativo e di proposta della rete delle librerie torinesi, rilancio e valorizzazione di ‘buone pratiche’ come ‘Portici di carta’ (a proposito, sindaca Appendino: che ne sarà dell’edizione di quest’anno?) e ‘Torino che legge’ (che già da due anni vede collaborare tutti i soggetti del mondo del libro), maggiore diffusione sul territorio cittadino delle iniziative, sul modello del ‘Salone Off’’”.

“Da parte nostra – dice Giampaolo Verga – c’è la massima disponibilità a collaborare con Regione, Comune, Fondazione portando ai rispettivi tavoli le nostre proposte. Sul territorio stiamo già collaborando con altre associazioni di categoria, come Fidare, con cui condividiamo gli stessi valori; allo stesso modo abbiamo iniziato un percorso con Confesercenti per estendere le iniziative atte a coinvolgere tutta la filiera editoriale, tra cui i librai”.

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