Turismo, Albonetti: “Restituire allo Stato centralità su legislazione, controllo, gestione e promozione del nostro sistema turistico”

Una nuova legge sulla classificazione alberghiera, il grave problema degli accompagnatori turistici stranieri che si improvvisano guide turistiche nelle città italiane ed i primi risultati della stagione turistica estiva ormai agli sgoccioli.
Questi i temi affrontati dal presidente di Assoturismo-Confesercenti, Claudio Albonetti, intervenuto ad un dibattito sul turismo a Genova.
Riportiamo, qui di seguito, l’intervista integrale al presidente Albonetti.


Partiamo dalla nuova legge sulla classificazione alberghiera.
“Prima di tutto con piglio polemico mi viene da chiedere in che cosa la vecchia legge non sia più adeguata. Si dice che un albergo a tre stelle di Milano non sia pari ad uno situato a Bari, ma questo è per via delle Regioni, che hanno fatto le loro modifiche. E’ assolutamente necessario che prima di un’altra legge si pensi a riqualificare le strutture alberghiere, infatti molte strutture di pregio, con quattro stelle, visto il periodo di crisi hanno abbassato il loro livello senza ristrutturare. Se si introduce la nuova legge ci ritroveremo con meno strutture a quattro stelle e molte di più a tre e verremo svalutati. Quindi prima riqualificare e poi si facciano i controlli, con un ottica, però, di vicinanza e non di vigilanza”.

 

In Italia si sta delineando il problema degli accompagnatori turistici stranieri che indossano i panni delle guide turistiche nelle nostre città.
Che cosa si può fare?

“La normativa europea prevede che un ragazzo tedesco può fare da guida in Italia, in Slovenia basta fare un corso di una giornata, e poi si ha il patentino per fare da guida anche a Venezia. La nostra richiesta è un’abilitazione nazionale e regionale, un paletto: se sono abilitati dal territorio allora possono essere guide, in questo modo i tour  stranieri sarebbero obbligati a prendere una guida italiana del posto, come accade quando siamo noi ad andare all’estero”.

 

L’estate volge al termine, possiamo fare un primo bilancio in termini di presenze turistiche?


“I dati sono ancora approssimativi in quanto non è ancora conclusa, ma possiamo dire che il mese di giugno è stato disastroso, a luglio è andata un po’ meglio, ad agosto i dati sono simili alle aspettative. Si spera ancora per settembre, fin qui la stagione è stata caratterizzata da un segno negativo, con un piccolo aumento di stranieri, mentre la caduta più importante è stata quella del turismo domestico”.

 

Turisticamente, che riflessione possiamo fare su Genova?
“Mi pare che alcune zone della città siano state riportate alla fruizione del pubblico, come per esempio il Porto Antico. L’ottica deve essere quella di servire alla cittadinanza ma anche ai turisti. Certo i genovesi dovrebbero convincersi di più che il turismo è una risorsa importante anche per la città di Genova. Essere una città turistica vuol dire vivere meglio e avere valori immobiliari più alti rispetto ad una città non turistica”.

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