Venturi: “PMI ancora in affanno, Legge di Stabilità tarata sulle grandi imprese”

L’Intervento del Presidente Nazionale Confesercenti: “Preoccupati da retroattività dell’aumento Irap e dall’esclusione di lavoratori e imprese stagionali dai benefici per le assunzioni”

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marco_venturiLe PMI sono ancora in affanno, e la Legge di Stabilità non prevede ancora interventi adeguati alle difficoltà, mentre appare meglio ‘tarata’ sulle imprese di grandi dimensioni. Lo sostiene Marco Venturi, presidente di Confesercenti, intervenendo all’Assemblea di Confesercenti Emilia Romagna. “La caduta della nostra economia rallenta, ma rimane un clima di incertezza e poca fiducia che non aiuta; del resto sappiamo bene che non c’è alcun automatismo tra la fine della crisi e l’inizio della ripresa”, spiega Venturi. “Solo con un progetto organico e significativo si può ricreare fiducia e rilanciare economia. Serve però un complesso di misure incisive che non sia mirato prevalentemente sulle grandi imprese ma su tutte le imprese. Per questo diamo un giudizio articolato sulla Legge Stabilità che non è peraltro ancora chiara in tutti i suoi contenuti”.

“Alcuni interventi sono positivi: l’eliminazione della componente lavoro dalla base imponibile Irap, le decontribuzioni per i neoassunti ed il nuovo regime forfettario. Siamo invece perplessi sul TFR in busta paga: è un intervento accettabile solo se si assicura davvero la copertura finanziaria dei costi relativi per le Pmi. E comunque porterà ad un aumento degli adempimenti per gli imprenditori nei confronti dell’Inps e delle banche quando invece reclamiamo da tempo la necessità di ridurre la quantità esorbitante di pratiche burocratiche. Mancano poi interventi per favorire autoimprenditorialità, con agevolazioni per le startup, e misure forti per il turismo mai come in questo periodo in difficoltà. Quello che in generale non ci piace della Legge Stabilità è il diverso trattamento tra piccole e grandi imprese. A partire dall’esclusione dai benefici più importanti di 3 milioni di imprese senza dipendenti. Anche per le piccole realtà con pochi lavoratori non c’è molto: per quanto riguarda l’Irap le imprese fino a 9 dipendenti risparmierebbero circa 1,6 miliardi di euro, nemmeno un quarto di taglio Irap complessivo”.

“Diciamo poi con estrema franchezza al Governo – ha continuato Venturi – che non ci piace il ritorno della retroattività delle norme fiscali. Vogliamo denunciare un caso molto concreto: con la retroattività sull’Irap, già quest’anno più di 1 milione di imprese senza costo da lavoro dipendente verranno penalizzate per 400 milioni di euro. Si pone inoltre, con forza, il problema delle imprese stagionali, escluse da qualsiasi intervento di decontribuzione: si tratta di un mancato beneficio di almeno 100milioni di euro per le circa 218mila imprese stagionali del turismo italiano, che inciderà sulla competitività del settore”.

“Le nostre analisi e le nostre richieste – conclude Venturi – non sono pretestuose, semmai sono considerazioni preoccupate. Ci chiediamo ad esempio se non si poteva e doveva fare di più nel taglio della spesa pubblica che poteva determinare anche una migliore efficienza. E non possiamo più accettare che si agisca disinvoltamente sull’Iva con previsioni di aumenti in grado di massacrare ancor di più i malridotti consumi. Così come sarebbe un gravissimo errore dare agli enti locali ed alle regioni la possibilità di praticare un rialzo ulteriore della già opprimente tassazione locale. Temiamo per la tenuta delle nostre PMI, che sono il 94% delle imprese italiane. Un mondo che garantisce crescita e benessere per tutti, oltre a quasi il 52% degli occupati e il 69% del fatturato del Paese. Per questo c’è urgenza di interventi per irrobustire le PMI, per ridurre la loro mortalità, per creare nuova ricchezza e nuovo lavoro. C’è bisogno di una vera riforma tributaria che abbatta l’abnorme pressione fiscale su famiglie ed imprese. C’è bisogno di scelte davvero innovative. Non ne hanno bisogno solo le nostre imprese, ne ha bisogno il Paese”.

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