Siena: nuovo Codice regionale in ‘fuga’ da deregulation. Confesercenti: “un anno e mezzo inutile, Regione ci ripensi”

Incontro tra l’associazione ed i Consiglieri regionali Bezzini e Scaramelli

“Dare un futuro alla Toscana significa tutelarne le sue specificità, i piccoli borghi, i piccoli negozi che li animano. Dopo un anno e mezzo di confronto con questa obiettivo, ora la Regione cambia improvvisamente visione; ma il nuovo Codice non potrà essere un apoteosi di deregulation”. Leonardo Nannizzi, Presidente provinciale di Confesercenti, ha sintetizzato così il confronto svoltosi a Siena lunedì sera tra l’organismo di Presidenza dell’associazione ed i Consiglieri regionali Stefano Scaramelli e Simone Bezzini. Tema dell’incontro il Codice regionale del commercio, testo di riordino della normativa di settore che dopo più di 10 anni la Regione si appresta ad emanare nei prossimi mesi.

Per la prossima settimana è attesa la bozza definitiva, che la Giunta regionale dovrà poi trasmettere al Consiglio per il dibattito e l’approvazione finale. Questo primo atto completerà un anno e mezzo di confronto tra l’Assessore competente, Stefano Ciuoffo, e le rappresentanze imprenditoriali: “un  percorso nato bene, all’insegna della volontà di recuperare terreno su ambiti rimasti fuori dalle regole: le modalità di vendita negli outlet, quelle di somministrazione nelle sagre o il riconoscimento del ruolo dei Centri Commerciali Naturali – ha spiegato Gianluca Naldoni, che per Confesercenti lo ha seguito in questi mesi – salvo poi compiere preoccupanti dietrofont sulla soglia della bozza finale. E’ sparito così il principio della concertazione, il limite di 15mila metri quadri per le grandi superfici di vendita e quello per gli spazi destinabili a somministrazione nelle manifestazioni di piazza. Alla prova dei fatti la Giunta regionale sembra   voler adottare il principio della deregolamentazione ancor più di quanto richiesto dal Governo con le impugnative di questi anni: ci aspettiamo con decisione che venga riconsiderato quanto condiviso nei mesi scorsi”.

L’appello di Confesercenti ha raggiunto per primi i due membri senesi del Consiglio regionale, presenti all’incontro. “Negli ultimi anni il Consiglio ha dimostrato di poter incidere sui testi presentati dalla Giunta, prima dell’adozione finale in forma di legge – ha esordito Simone Bezzini –   seguiremo con grande attenzione l’iter consiliare del nuovo codice del commercio. Bisogna semplificare e innovare, allo stesso tempo però dobbiamo lavorare per evitare la desertificazione di paesi e aree urbane. Non sarà facile, ma dovremo sviluppare un confronto che riesca a trovare una sintesi virtuosa”.

Stefano Scaramelli ha evidenziato che “la valorizzazione dei CCN rischia di rimanere un mero intento se non provvista di risorse; negli anni passati le uniche risorse sono state quelle virtuose recuperate allo scopo dal Consiglio, e la prossima legge farà bene a farsi carico di questa esigenza, tenendo conto che valorizzare questi strumenti potrebbe consentire di gestire meglio anche la questione-sagre, che va sicuramente normata. Accanto alle norme, serve per ò anche promuovere strumenti nuovi di co-programmazione, che tutelino le piccole imprese esistenti ma che non finiscano per asfissiare quelle che cercano spazi di sviluppo. A mio avviso si valorizza il commercio anche potenziando le infrastrutture di un territorio; su questo ci sono spazi per un azione comune nell’interesse del territorio senese”.

Nel Piano Regionale di Sviluppo c’erano zero stanziamenti per il settore commercio – ha aggiunto sul finire Leonardo Nannizzi- se questa sarà l’occasione, ben vengano risorse aggiuntive rispetto alle pur apprezzabili  briciole racimolate dal Consiglio regionale”. In vista del via al dibattito in Consiglio regionale sul nuovo Codice  del commercio, atteso per il mese di gennaio, Bezzini e Scaramelli hanno espresso l’intenzione di riportare  rapidamente i contenuti dell’incontro alla Giunta regionale.

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