Parnofiello: “Essenziale promuovere e sostenere lo sviluppo di una certificazione per i prodotti italiani che rispettino criteri di sicurezza e sostenibilità”
Nel corso della Presidenza Nazionale Fismo, tenutasi questa mattina, 23 giugno 2025 sono stati ribaditi alcuni punti chiave per l’Associazione.
Innanzi tutto promuovere la riallocazione della produzione in Italia: “Le interruzioni nella catena di approvvigionamento – ha detto la Coordinatrice Nazionale Pina Parnofiello – hanno avuto un impatto devastante durante la pandemia. Vista l’importanza della filiera della moda per il PIL italiano, l’iniziativa pubblica deve includere iniziative fiscali per le imprese che decidano di trasferire o stabilire un ciclo produttivo completo in Italia”.
“Inoltre – ha sottolineato Parnofiello – si rende necessario promuovere e finanziare modelli di slow fashion, che favoriscano la diffusione di prodotti di qualità, valorizzando di conseguenza le produzioni locali e il Made in Italy. Questo modello è opposto a quello basato sulle collezioni (fast fashion) che al contrario prevede l’acquisto di molti capi di bassa qualità, che durano meno ed alimentano la produzione di rifiuti. Infine ribadiamo l’essenzialità di promuovere e sostenere lo sviluppo di una certificazione per i prodotti italiani che rispettino criteri di sicurezza e sostenibilità. Tale certificazione sarebbe funzionale ad arricchire il concetto di Made in Italy, già sinonimo di qualità, con gli elementi della sostenibilità, valutati sempre più positivamente dai consumatori”.
“Allo stesso tempo – ha detto il Presidente Nazionale Benny Campobasso – si rende indispensabile agevolare fiscalmente la digitalizzazione dei punti vendita. Creare un percorso di formazione professionale, dedicato ai processi ed agli strumenti di trasformazione digitale del sistema moda, è necessario perché negozi fisici e online sono due realtà differenti, ma complementari. Inoltre andrebbe regolamentato, con maggior rigore, il rispetto delle regole, soprattutto fiscali, spesso eluse dalle grandi piattaforme digitali mediante l’introduzione di una Web Tax adeguata, per ripristinare un regime di leale concorrenza”.
“In questo mercato globale – ha aggiunto Campobasso – vanno eseguiti sempre maggiori controlli e sanzioni sulle merci contraffatte e sulle innumerevoli campagne promozionali quali il Black Friday, che oramai interessano periodi troppo prolungati e creano dannose ripercussioni su tutto il settore. In tema di promozioni è strutturale per il comparto riportare i saldi all’antica natura per cui sono nati, ovvero svendite di fine stagione, ma contestualmente incentivare con forza i controlli sulle svendite effettuate in prossimità dei saldi stessi”.
“Inoltre – ha detto ancora il Presidente – chiediamo con forza che vengano migliorate le commissioni interbancarie applicate all’uso della moneta virtuale, che venga prevista una decontribuzione per i giovani che avviano una nuova attività commerciale e un regime fiscale di vantaggio per gli esercizi sotto i 400mila euro di fatturato l’anno, magari da legare ad obblighi di formazione. Va altresì incentivata una politica di alleggerimento fiscale, al fine di liberare risorse da destinare ai consumi”.
“Coco Chanel diceva che “La moda non è un qualcosa che esiste solo sotto forma di abiti. La moda è nel cielo, nelle strade, la moda ha a che fare con le idee, il modo in cui viviamo, ciò che accade”. Il nostro impegno come imprenditori, ma ancor più come componenti della famiglia Confesercenti – ha concluso Campobasso – è la risultante di tutto questo: consapevolezza di essere protagonisti di un cambiamento epocale in corso, necessità di esserne parte attiva, governandolo per non rischiare di esserne travolti, convinti che le imprese che rappresentiamo sono una ricchezza unica e irripetibile per l’Italia: senza di esse il nostro Paese non sarebbe più lo stesso”.