Fisco, Renzi: “Basta scontrini, serve tracciabilità”

Confesercenti: costa 2mila euro l’anno ad esercente

“Eliminiamo gli scontrini fiscali e sostituiamoli con la tracciabilità elettronica”. Così il premier Matteo Renzi, parlando alla presentazione dei Digital champions, ha annunciato che si intende, con la delega fiscale, fa sì che “l’Agenzia delle entrate smetta di essere un avvoltoio e diventi consulente delle imprese e delle persone”.

Confesercenti: Bene, rifondare rapporto tra fisco e cittadini. Ma tracciabilità non si traduca in aggravi per le imprese

La prospettiva del superamento dello scontrino fiscale, rilanciata oggi dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi, è senz’altro positiva, così come è giusto collegarla – come ha fatto il Premier – ad un necessario mutamento del ruolo dell’agenzia delle entrate che stabilisca un nuovo rapporto di fiducia tra i cittadini e il fisco.

Così Confesercenti sulle parole del Premier Matteo Renzi sul fisco.

La direzione indicata dal Presidente del Consiglio è quella giusta, ma per rendere più sostenibile il fisco occorre anche diminuirne sensibilmente le pretese. In particolare apprezziamo l’idea di superare lo scontrino, uno strumento, che – tra spese per il registratore di cassa, conservazione ai fini fiscali ed interventi tecnici – costa fino a 2mila euro l’anno, in media, per esercente. La sua eliminazione sarebbe una misura di semplificazione concreta ed efficace, a patto che la tracciabilità totale, cui siamo favorevoli, non si trasformi in un aggravio – a partire dalle commissioni per le transazioni elettroniche – per le imprese.

Per il resto ben venga: attendiamo l’eliminazione dello scontrino da 20 anni: già dal 1996 erano stati sottoscritti da associazioni di imprese e governo protocolli per superarne la valenza fiscale. Infatti è uno strumento inefficace anche nella battaglia all’evasione, e non ha mai prodotto risultati concreti. Lo scontrino è inoltre sempre più obsoleto, e confligge con la rapida evoluzione dei mezzi di pagamento: nell’era del contactless, quel pezzo di carta sembra uscito dalla preistoria. La sua eliminazione, inoltre, potrebbe anche aiutare a compensare i costi sostenuti dagli esercenti per implementare la moneta elettronica. Bisogna poi considerare che lo scontrino costituisce un onore non solo per le imprese, ma anche per l’ambiente: ciascun negozio consuma ogni anno circa 200 rotolini per stampare gli scontrini, vale a dire circa 1 milione e 700 mila chilometri di carta.

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