CDM: verso stop all’Imu, dal 2014 arriva la Service Tax

IMU

Ipotesi deducibilità al 50% per  immobili strumentali. Nessun intervento per bloccare l’aumento Iva

Il Consiglio dei ministri inizia l’abolizione dell’Imu: con il decreto approvato ieri, è stata cancellata la prima rata dell’imposta su prime case, terreni agricoli e case invendute; mentre per eliminare anche il saldo – da pagare entro il 16 dicembre – verrà trovata la copertura entro il 15 ottobre, quando il governo dovrà presentare in parlamento la legge di Stabilità. Dal 2014 l’Imu sarà comunque totalmente abolita, e al suo posto verrà introdotta la ‘Service Tax’, la tassa sui servizi locali – rifiuti inclusi, assorbendo la Tares – che verrà gestita completamente dai Comuni e pagata sia dai proprietari sia dagli inquilini degli immobili. Per quanto riguarda l’Imu sugli immobili strumentali, si dovrebbe prevedere una deducibilità del 50% ai fini delle imposte sui redditi e dell’impresa. L’agevolazione si applica già dall’anno di imposta del 2013, ma solo agli immobili utilizzati per l’esercizio dell’attività dalle imprese o dai professionisti.

Fra le altre misure varate ieri dal Consiglio dei ministri, la garanzia della Cassa depositi e prestiti per facilitare l’accesso al credito e quindi l’erogazione dei mutui, la creazione di una serie di fondi per aiutare le persone in difficoltà – come quelle che non riescono a pagare la rata del mutuo o l’affitto perché hanno perduto il lavoro. Sempre in tema di affitti, ridotta dal 19% al 15% la cedolare secca – l’imposta pagata dai proprietari che danno in locazione un immobile a canone concordato. Per quanto riguarda il lavoro, invece, rifinanziata con 500milioni di euro la cassa integrazione in deroga, mentre settecento milioni saranno destinati per mettere in sicurezza altri 6.500 ‘esodati’ dalla riforma previdenziale Fornero, appartenenti alla categoria dei licenziati individuali. Creato inoltre un fondo da 150milioni di euro fino al 2017. Complessivamente il decreto ha un costo di circa 3 miliardi di euro ma, assicura il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, “siamo riusciti a mantenere i saldi invariati”. A concorrere alla copertura per il provvedimento, il maggior gettito Iva generato dai pagamenti dei debiti della P.A. con le imprese, cui lo Stato aggiungerà altri 10 miliardi ai 20 già stanziati.  Nessun intervento, invece, per sterilizzare l’aumento dell’aliquota IVA previsto a partire dal primo ottobre.

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