Confesercenti Emilia Romagna: i blocchi del traffico penalizzano il commercio

Solo politiche strutturali di aria vasta sono efficaci per il miglioramento della qualità dell’aria

“Le limitazioni della circolazione entrate in vigore lo scorso 1 ottobre e valide fino al prossimo 31 marzo si inseriscono quest’anno in una situazione di crisi dei consumi ed economica particolarmente accentuata e questo crea ulteriori difficoltà alle imprese che operano in particolare nei centri urbani della nostra regione.” Questo il giudizio di Roberto Manzoni Presidente di Confesercenti Emilia Romagna sulla prima giornata di blocco della circolazione prevista per domani giovedì 10 ottobre (ad eccezione dei Comuni che l’hanno revocato in base ai dati del bollettino settimanale sulla qualità dell’aria pubblicato da ARPA).
“La Confesercenti Emilia Romagna, inoltre, – continua Manzoni – è molto preoccupata dalla prossima approvazione del Piano Regionale Integrato per la Qualità dell’Aria che prevede di limitare ulteriormente la mobilità dei cittadini, aumentando, così, le difficoltà delle piccole e medie imprese del nostro territorio senza peraltro risolvere il problema dell’inquinamento.”
La Regione Emilia-Romagna, infatti, dopo aver dato avvio al percorso di elaborazione del Piano Regionale Integrato di Qualità dell’Aria (PAIR2020), ha approvato con delibera della Giunta Regionale n. 949 dell’08/07/2013 il Documento Preliminare del Piano, contenente presunte misure per il risanamento della qualità dell’aria sul territorio regionale che si sostanziano soprattutto in ulteriori inasprimenti dei divieti alla circolazione dei mezzi privati.
“La Confesercenti E.R. – chiosa ancora Manzoni – ritiene che gli interventi volti alla riduzione degli inquinanti, debbano essere estesi a livello nazionale ed europeo, per evitare di richiedere inutili sacrifici ai cittadini e agli imprenditori della nostra regione, quando le emissioni nocive avvengono altrove. E’ sicuramente opportuno tenere conto delle conseguenze negative che l’inquinamento ha sui costi della spesa sanitaria, ma è altrettanto importante valutare l’impatto che misure restrittive producono sul tessuto produttivo, di servizi e sull’occupazione di questa regione. Così come è necessario che i parametri di riferimento per la stima delle emissioni siano le medesime a livello europeo.”
Per questo il Presidente di Confesercenti ritiene ormai obsolete, inutili e soprattutto inefficaci le limitazione del traffico, mentre sarebbero a suo giudizio necessari, interventi strutturali decisi attraverso accordi infraregionali e internazionali, con maggiori investimenti sulle tecnologie sostenibili e maggiore competitività nel trasporto pubblico, in modo da rendere fruibili, oltrechè sostenibili, le città. “Gli interventi previsti dalla Regione – conclude Manzoni – non devono perciò creare sperequazioni rispetto alla competitività tra regioni limitrofe, e da questo punto di vista sarebbe opportuno sottoscrivere un accordo tra le Regioni del bacino del Po per l’adozione di misure uguali e prevedendo modalità omogenee di rilevazione delle PM10.”

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