Crescono disuguaglianze: è il quadro che emerge dal sondaggio realizzato per Oxfam Italia

Secondo il sondaggio in Italia “l’1% più ricco possiede il 23,4% della ricchezza nazionale netta”.

Crescono disuguaglianze: è il quadro che emerge dal sondaggio realizzato per Oxfam ItaliaFisco iniquo, povertà crescente, distribuzione sempre più ingiusta del reddito.

E’ il quadro che emerge dal sondaggio realizzato da Demopolis per Oxfam Italia, presentato oggi alla Camera, e che disegna uno scenario fatto di diseguaglianze sempre più marcate in moltissimi campi: dalla concentrazione dei patrimoni alle opportunità di accesso al mondo del lavoro.

Secondo il sondaggio 62 persone nel globo “possiedono la stessa ricchezza della metà più povera del mondo. E in Italia “l’1% più ricco possiede il 23,4% della ricchezza nazionale netta”.

Roberto Barbieri, direttore generale di Oxfam Italia parla di “disuguaglianze preoccupanti e insane” e fa un appello alla classe politica perché “c’è bisogno di rimedi ambiziosi”.

A replicare per il Governo è Pier Paolo Baretta, Sottosegretario all’Economia, che definisce “il quadro generale preoccupante, non solo per la dimensione del fenomeno, ma soprattutto per la tendenza che non si arresta e che anzi si è impennata durante la crisi“.

Il Governo, secondo Baretta, “si sta muovendo nella direzione di correggere alcune di queste tendenze”: nella Legge di Bilancio si sono inseriti gli indicatori di benessere, mentre sul piano fiscale “c’è stato un allargamento, seppur piccolo della no Tax area e un intervento a favore della 14esima per le pensioni minime“.

“Di certo non è sufficiente – ha aggiunto – ma è qualcosa. E dimostra che è cresciuta una sensibilità verso un percorso che deve essere consolidato”.

“Tuttavia l’Italia da sola non può nulla”, aggiunge il Sottosegretario all’Economia. “Le normative nazionali sono troppo fragili, senza un quadro di governance condiviso è impossibile aggredire davvero il fenomeno. Da parte della Ue c’è un’assenza di risposte e di visione e questo non fa che creare sfiducia”.

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