Amministrative, i giornalai di Confesercenti Parma ai candidati: «Aiutateci a non chiudere»

II «Oltre alla Gazzetta, vorrei anche un certificato». Questa è una richiesta che gli edicolanti di Parma sperano che presto possa essere rivolta loro. La Fenagi, la Federazione nazionale giornalai di Parma, che fa parte della Confesercenti manda le sue proposte ai due candidati alla poltrona di sindaco di Parma: Federico Pizzarotti e Paolo Scarpa. La missiva contiene diverse idee per contrastare la crisi che continua a colpire tante edicole anche a Parma. Magari imitando gli esempi che arrivano da altre città come Firenze e Torino. Le amministrazioni guidate rispettivamente da Dario Nardella e Chiara Appendino hanno infatti varato un piano di salvataggio per le edicole che prevede sconti sul canone per l’ occupazione di suolo pubblico, spazi pubblicitari e la trasformazione delle edicole in punti anagrafici. In pratica ci si potrà rivolgere al giornalaio per un certificato di residenza o uno stato di famiglia, «sgravando» in questo modo il Duc. Si potranno inoltre trasformare le edicole in uffici postali, ovvero punti dove ricevere e spedire la corrispondenza. «E’ un’ ottima idea che può aiutare il nostro settore – spiega Claudio Melloni, presidente di Fenagi Confesercenti Parma – ed è anche molto interessante che, in Italia, sia stata sposata da due giunte di tendenze politiche differenti. Comunque, noi puntiamo a coinvolgere entrambi i candidati e speriamo di avere risposte da loro. Vorrei anche invitarli a stare una mattina con noi dentro un’ edicola: scopriranno che i nostri esercizi sono diventati un punto di aggregazione, specie in certi quartieri». La situazione però è drammatica. Nella lettera ai due candidati infatti Melloni ricorda alcuni degli ultimi esercizi che hanno chiuso, alcuni in punti centralissimi della città: «via Verdi, ponte Europa, via Repubblica, via Garibaldi, via Farini, via Parigi. E tante altre edicole sono in procinto di farlo». Il motivo è da attribuirsi prevalentemente «alla crisi delle vendite della carta stampata, ma anche alla sempre più alta tassazione diretta ed indiretta sulle aziende. È per questi motivi che, prendendo come spunto da quanto realizzato a Firenze e di Torino, proponiamo di lanciare un vero piano di emergenza per il salvataggio della rete di vendita cittadina, attraverso un abbattimento per il 2018 del 30% del canone per l’ occupazione del suolo pubblico e del 70% per il 2019». Snocciola altre cifre. «Io pago all’ anno, ad esempio, per l’ occupazione del suolo pubblico – spiega – 3.850 euro per 40 metri quadrati. E sul prezzo di un quotidiano guadagno 28 centesimi lordi». Da qui la proposta di decentrare anche a Parma «nelle edicole alcuni servizi comunali dedicati ai cittadini, come lo stato di famiglia o il certificato di residenza. Siamo tutti già informatizzati e non sarebbe davvero un impegno insormontabile».

Tratto da la “Gazzetta di Parma” del 15-06-2017

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