Letta ottiene la fiducia. “Un nuovo inizio”

“Sono qui per un nuovo inizio”Sono iniziate nell’Aula della Camera le comunicazioni del presidente del Consiglio Enrico Letta sulla “situazione politica generale”. ‘Sono qui a chiedere la fiducia per un nuovo inizio” ha cominciato il suo discorso  il premier Letta. “Il 2 ottobre a dispetto del voto finale mi sono rivolto a una nuova maggioranza politica, meno larga ma più coesa negli intenti. Oggi ciò che chiedo è di confermare quella fiducia per segnare anche una discontinuità e segnare bene un prima e un dopo” ha sottolineato il premier.
”Rivendico la positività del governo nei primi sei mesi, nei quali ho lavorato con con dedizione nonostante aut aut e minacce da cui ho cercato di tenere il governo al riparo. Un governo che dalla contrapposizione tossica tra nemici passa alla collaborazione sana tra avversari per archiviare un ventennio sprecato” ha aggiunto.
La trasformazione politica in questi ultimi 7 mesi è la più radicale di tutta la II Repubblica. C’è un prima e un dopo e poi una storia da scrivere. Lo può e lo deve fare il Parlamento pena la condanna alla paralisi. Oggi la coalizione è diversa ma più coesa e nelle prossime settimane proporrò un patto di governo per il 2014″ – ha rilevato Letta.
“Il grande obiettivo entro il quadro tempistico dei 18 mesi è di avere istituzioni che funzionino e una democrazia più forte e più solida” ha annunciato il presidente del Consiglio.
Enrico Letta ha ribadito nel programma del governo l’abolizione delle province in Costituzione. Il premier, parlando alla Camera, fa anche un riferimento alla messa a punto del titolo V della Costituzione.
Poi l’appello: ‘Su legge elettorale governo-Parlamento lavorino. Nessuno pensi a legge punitiva per altri’. Sulle riforme costituzionali “ci sarà una discussione aperta con tutte le forze di maggioranza” e si partirà dal lavoro del comitato dei saggi. Ma “chi farà saltare il banco ne risponderà ai cittadini che con referendum saranno comunque chiamati a valutare la riforma che ci farà scrollare di dosso l’immagine di un paese barocco” ha sottolineato il premier. ”Sulla legge elettorale sottolineo due aspetti: deve evitare l’eccesso di frazionamento che ci condannerebbe all’ingovernabilità e garantire una democrazia dell’alternanza. L’obiettivo è un meccanismo maggioritario” ha aggiunto.
Troppo tempo è passato dalle proposte fatte dal governo sull’abolizione del finanziamento pubblico dei partiti e perciò confermo la volontà di “completare definitivamente” questo percorso “entro l’anno con tutti gli strumenti a disposizione”

“Il 2014 sarà il primo anno con il segno più dopo il buio della crisi. Un risultato non scontato” che ci farà “incassare il dividendo della stabilità” – ha proseguito con forza. ”Il nostro debito pubblico è colossale e lo stiamo aggredendo. E’ importante perché ce lo chiede l’Ue? Lo aggrediamo perché ci costa troppo, nel rapporto tra debito e Pil paghiamo 90 miliardi di euro in interessi, soldi buttati”.
Enrico Letta indica una crescita del 2% nel 2015 e rimarca la necessità di misure strutturali a sostegno della crescita a partire da un uso più razionale dei fondi Ue e dall’eliminazione di quei ‘colli di bottiglia’ che frenano le piccole e medie imprese. ”Bisogna creare un clima favorevole agli investimenti – dice parlando alla Camera – sburocratizzando, semplificando e riformando anche la giustizia civile”.
“Nel 2014 completeremo riforma degli ammortizzatori sociali, in un clima di dialogo sociale, andando verso un sistema che privilegi il lavoratore rispetto al posto di lavoro”. ‘Per la riduzione del costo del lavoro abbiamo cominciato con la legge di stabilità e qui alla Camera abbiamo deciso l’automatismo per cui i proventi della revisione della spesa e del ritorno dei capitali dall’estero vanno nella riduzione del costo del lavoro e lo inseriremo dopo il confronto con le parti sociali”.
Venerdì in Cdm vareremo “Destinazione Italia”, per incentivare gli investimenti esteri, che conterrà misure per il “credito di imposta per la ricerca”, fondi per “incentivare la digitalizzazione delle Pmi” e una “riduzione di 600 milioni di euro sulle bollette” per l’energia.
“Dal primo gennaio l’istruzione e la ricerca saranno messi in cima alle priorità”. Il premier ha anche annunciato, in conclusione al suo intervento –  una “costituente della scuola entro giugno” per far sì che “i ragazzi si diplomino prima e con competenze maggiori”. “Il ciclo della scuola, poi – sottolinea Letta – inizia con la scuola dell’infanzia perché è un diritto dei bambini e uno strumento per favorire la conciliazione famiglia-lavoro e le pari opportunità”. Sempre in tema di istruzione Letta ha affrontato il tema dei giovani ricercatori spiegando che bisogna fare di tutto “perché la burocrazia non li ingabbi” e promettendo che “nel semestre europeo lavoreremo a questo”.

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