Modello 730: che fare in caso di ritardo nella presentazione o di errori e dimenticanze

 

Ieri è stato l’ultimo giorno per trasmettere la dichiarazione dei redditi. I Caf e i professionisti abilitati che entro il 7 luglio avevano effettuato la trasmissione di almeno l’80% delle dichiarazioni ricevute, hanno dovuto trasmettere in via telematica all’Agenzia delle Entrate le restanti dichiarazioni elaborate. Ultimo giorno, ieri, anche per chi ha fatto la precompilata on line.

Il crescente utilizzo e la dematerializzazione della dichiarazione precompilata, potrebbero far ipotizzare, spiegano i Caf, in un futuro non lontano, anche una semplificazione più consistente nell’ambito dei modelli dichiarativi, oggi suddivisi tra i due modelli; essendo cambiati i presupposti di base caratterizzati dalle rigide differenze fra 730 ed ex Unico (pagamento diretto da parte dell’Agenzia del credito d’imposta, nuovi quadri inseriti nel 730 per lavoro autonomo quali quelli per amministratore di condominio) il modello 730, con l’inserimento di qualche nuovo rigo, potrebbe diventare addirittura il modello dichiarativo per tutti i contribuenti tranne che per le persone giuridiche che continuerebbero ad utilizzare il modello REDDITI (Ex Unico).

Secondo i Caf, al fine di fornire un servizio di assistenza fiscale sempre più qualificato e, per quanto possibile meno oneroso, sarebbe opportuno, dal 2018, spostare il termine di presentazione del Modello 730 dal 7 luglio al 30 settembre come previsto per il modello Redditi, a condizione di mantenere però invariati i tempi di approvazione dei modelli, delle istruzioni, delle circolari di liquidazione e delle procedure di controllo.

Questo consentirebbe: al contribuente di avvalersi del modello 730 fino al 30 settembre evitando così il ricorso al modello REDDITI, in caso di presentazione oltre il 7 luglio e l’utilizzo del modello REDDITI “correttivo nei termini” per rimediare ad eventuali errori commessi nella compilazione del 730 presentato entro il 7 luglio; al soggetto che presta l’assistenza fiscale (CAF e Professionisti abilitati) di effettuare maggiori controlli sulle dichiarazioni anche mediante il confronto con i dati messi a disposizione dell’Agenzia con il modello precompilato. Occorre altresì aggiungere che lo spostamento del termine del 30 settembre per l’invio del modello 730: non pregiudicherebbe, al contribuente e/o a chi lo assiste, la possibilità di produrre un 730 Integrativo e/o Rettificativo e non dovrebbe arrecare alcun costo aggiuntivo all’Erario in quanto si tratta di dichiarazioni prevalentemente a credito. I contribuenti si vedrebbero differire, ma solo per il primo anno, l’eventuale rimborso da agosto/settembre a ottobre/novembre ma il sistema andrebbe poi a regime dal secondo anno.

Ad oggi, invece, in caso di errori su un modello già inviato, attraverso un Caf o un professionista abilitato, è possibile rimediare con una dichiarazione correttiva o integrativa. Entro il 25 ottobre si presenta un 730 integrativo, mentre il modello Redditi persone fisiche correttivo nei termini, va presentato entro il 30 settembre.

Qualora si invii la dichiarazione oltre i termini ordinari, ma entro i 90 giorni dalla scadenza, si può presentare una dichiarazione tardiva. Superati 90 giorni in cui non si siano denunciati i redditi né tramite 730 né con Unico si parla di omessa dichiarazione.

I positivi risultati ottenuti nei primi due anni di sperimentazione della dichiarazione precompilata dicono i Centri di assistenza fiscale, circa il 60% (11,2 milioni) nel 2015 e il 75% (14,5 milioni) sia nel 2016 che nel 2017 delle dichiarazioni prelevate dalla banca dati dell’Agenzia delle Entrate da parte dei CAF, certifica questo fattivo impegno dei Centri di assistenza fiscale stessi che con più di 17 milioni di modelli 730 inviati (90%) per anno, rappresentano l’interlocutore di riferimento della quasi totalità dei lavoratori dipendenti e pensionati italiani. II modello 730 precompilato, concludono i Caf, ha dato segni di ottimizzazione nella qualità della soluzione software e nella quantità e qualità dei dati contenuti, rispetto al 2016.

Progressivamente, la “dichiarazione precompilata” migliorerà ancora e renderà fruibile anche il servizio online ad un numero maggiore di contribuenti, ma sta diventando, allo stesso tempo, un elemento di supporto e di raffronto per l’attività di assistenza del CAF al contribuente.

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