Confesercenti Campania scrive alla Regione: “10 proposte per sostenere turismo e commercio nella fase 2: serve un fondo altrimenti molte aziende falliranno”

Il presidente Vincenzo Schiavo: “Bisogna istituire subito un osservatorio sul turismo. Urgono contributi per attività che avranno sino al 70% di introiti in meno, rispetto al 2019”

Confesercenti Campania scende in campo con grande impegno per tutelare le attività commerciali della regione ed evitare numerosi fallimenti. Con una lettera inviata oggi al Governatore della Campania Vincenzo De Luca, l’organismo presieduto da Vincenzo Schiavo analizza dati e lancia, insieme alle misure di sicurezza per garantire la salute nella Fase 2 dell’emergenza Coronavirus, diverse proposte di rilancio e sostegno per le aziende campane nei vari settori produttivi e del commercio.

In primo piano, per Confesercenti Campania, c’è il sostegno alle aziende del commercio e del turismo, le cui inattività sono state rispettivamente del 92% e del 100%, con azzeramento dei fatturati da febbraio in poi. Una perdita stimata, nel comparto turistico, in 20 milioni al giorno, che con Pasqua e l’avvicinamento dell’estate sale a 30 milioni. «Rispetto al 2019 il fatturato delle attività turistiche e del commercio – spiega Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Campania – si è ridotto da un minimo del 50% sino a punte, molto diffuse, di 60% e 70%. Una contrazione che non riguarda solo alberghi e ristoranti, ma anche agenzie di viaggi, guide turistiche, bus e autotrasportatori, villaggi, residence e stabilimenti balneari. Va da sé che, senza un sostegno che noi chiediamo alla Regione Campania, con il 30% del fatturato la maggior parte di tali attività fallirà. Nella cosiddetta “fase 2” vogliamo scongiurare la morte di molte aziende, per sopravvivere la Regione deve essere al nostro fianco».

LE PROPOSTE DI CONFESERCENTI CAMPANIA.  Con una lettera, inviata anche all’Assessore al Turismo della Regione Corrado Matera, Confesercenti Campania sintetizza in dieci punti le proposte per sostenere e rilanciare il turismo campano nella “fase 2”.
La premessa d’obbligo è che la Regione debba istituire un “OSSERVATORIO SUL TURISMO”, un tavolo tecnico di concertazione formato dai referenti istituzionali della Regione con il coinvolgimento diretto degli operatori del settore che collaborino alla stesura di “Linee Guida” per la “fase 2”.  «Una cabina di regia – dice Schiavo – è necessaria per ripartire e chi meglio dei nostri imprenditori può trasferire al Governo Regionale le necessità reali, data l’esperienza acquisita sul campo?».

Le dieci proposte di Confesercenti Campania sono le seguenti:

1.   costituzione di un Fondo di Emergenza per il turismo, attraverso cui riconoscere alle imprese un indennizzo proporzionale al decremento di fatturato registrato:

2.  esclusione della responsabilità civile e penale per i titolari delle aziende ricettive per ipotesi di contagi COVID-19 diagnosticati all’interno della struttura, data l’impossibilità di certificare il luogo ed il tempo di tale contagio;

3.   estensione della cassa integrazione in deroga fino al 31 dicembre 2020;

4.  cancellazione imposte, oneri e tasse locali fino a dicembre 2020;

5.   blocco delle utenze di ogni genere per tutto il 2020;

6.   sostegno proattivo agli imprenditori fino a dicembre 2020;

7.  defiscalizzazione: compensazione dell’Iva (contributo a supporto per l’abbattimento della aliquota Iva) sul turismo, trasporto e servizi su tutto il territorio campano, con istituzione del “Bonus vacanza”;

8.  proroga del credito di imposta sugli affitti;

9.   finanziamento regionale al 100% dei dispositivi di sanificazione e protezione;

10.  incentivi per la realizzazione di portali online.

«I contributi della Regione dovranno essere a fondo perduto – sostiene Vincenzo Schiavo – perché per almeno due mesi le attività hanno incassato zero, per il 2020 avranno un fatturato come minimo dimezzato del 50% rispetto al 2019 e inoltre, con le regole del distanziamento sociale, ci sarà una riduzione dei posti, in ristoranti, alberghi e stabilimenti balneari, del 50-60%, il che vuol dire che saltano completamente i “business plan” delle nostre aziende. Gli imprenditori – conclude il presidente di Confesercenti Campania – devono poter avere la possibilità di evitare il fallimento dell’attività, nel contempo credendo nella progettualità economica della Regione Campania, che dovrà accompagnarli nella crescita e nel recupero del fatturato».

GLI ALTRI DATI. Secondo l’analisi di Confesercenti Campania, nel periodo di “lockdown” le inattività hanno riguardato il 60% delle imprese nel commercio, mentre nel turismo (alloggio e ristorazione), che è senza dubbio il settore più colpito dalla crisi, l’inattività, come detto, arriva al 90% delle imprese. A fine aprile, secondo le stime di Confesercenti Campania, la spesa delle famiglie nella nostra regione raggiungerà il punto di massima contrazione, con una flessione, su base mensile, fino a 2 miliardi. Nei primi quattro mesi dell’anno, la perdita cumulata raggiungerebbe gli 8 miliardi. L’emergenza sanitaria, di questo passo, rischia di diventare una vera e propria catastrofe economica.

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