Dl Rilancio: Faib, gestori spariti dal testo. In assenza di correttivi aree di servizio autostradali sempre più a rischio chiusura

Gestori autostradali: presto il tavolo di confronto interministeriale

Il Presidente di Faib autostrade Tonino Lucchesi: decisive le prossime due settimane, già pronte azioni di richiesta indennizzo

I gestori autostradali escono dal Decreto Rilancio. L’articolo 52 ter, a loro dedicato, sparisce dalle ultime bozze circolanti del provvedimento perché – si apprende – bloccato dal Mef per l’assenza della relazione tecnica dell’INPS e del ministero del Lavoro. Burocrazia contro politica, insomma, e politica debole e in ritardo. A denunciarlo è Faib Confesercenti.

La proposta normativa aveva l’obiettivo di salvaguardare la funzionalità del servizio dei gestori della distribuzione carburanti nelle aree di servizio autostradale, che durante il lockdown hanno dovuto rimanere aperti nonostante il drastico calo dell’erogato e degli introiti – ridotti anche dell’80% – causato dalle limitazioni alle possibilità di spostamento delle persone fisiche all’interno del territorio nazionale.

La norma utilizza come strumento di aiuto per le imprese della distribuzione carburanti autostradali un’agevolazione contributiva, in considerazione del fatto che, con senso di responsabilità, i gestori hanno continuato l’erogazione del servizio per non creare ulteriori ostacoli alla circolazione di persone e beni, in un delicatissimo periodo contrassegnato dalla grave emergenza sanitaria. Questo il senso dell’intervento ipotizzato e caldeggiato dalle Associazioni di categoria, che prevedeva il riconoscimento dell’accredito “figurativo dei contributi e dei relativi oneri accessori, in proporzione alle ore di effettivo servizio prestato, per tutta la durata delle limitazioni di cui al Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 9 marzo 2020 e successive modifiche ed integrazioni”. Una proposta semplice e diretta a cogliere il cuore del problema, connesso al costo di gestione garantito h24, e sollecitata dal Presidente di Faib Autostrade, Tonino Lucchesi, sia al Tavolo ministeriale sia nella nota inviata al Presidente del Consiglio e al Ministro dello Sviluppo Economico e dei Trasporti, alla vigilia del Consiglio dei ministri.

“Il Governo, che ha mostrato di essere convinto della drammaticità della situazione in Autostrada, intervenga subito e corregga in fase di conversione il Decreto. Non disperiamo di recuperare la norma in fase di conversione”, dichiara Lucchesi. “Per Faib saranno decisive le prossime due settimane. In assenza di segnali le aree non saranno più in grado di garantire il servizio di rifornimento carburanti, e chiuderanno per fallimento, con grave danno alla mobilità dei cittadini e dei mezzi di sicurezza. E la responsabilità politica sarebbe interamente del Governo verso cui valuteremo ogni tipo di azione, non soltanto di carattere sindacale ma anche di carattere legale e di indennizzo. Se da un lato le disposizioni di legge provocano un consistente e continuativo calo dei consumi di carburante in autostrada, costringendo i gestori a lavorare in perdita, dall’altro l’obbligo di legge di costante apertura dell’impianto impone agli stessi gestori una grave scelta: o chiudere o richiedere allo Stato un indennizzo mensile corrispondente alla mancata copertura dei costi di esercizio. Ipotesi che al momento non si pongono tra le priorità, essendo fiduciosi nel recupero della norma in fase di conversione in legge, ma pronte ad essere attivate”.

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