Tasi, nuovo pasticcio anche nel senese. “Contenzioso fiscale record se non si interviene”

Contribuenti disorientati dall’incertezza dilagante, a meno di un mese dal 16 giugno
Confesercenti: “Stato lontano dalla realtà. I Comuni non prevedano sanzioni”

L’opposto della semplificazione amministrativa. Una vessazione dei diritti del contribuente. E il fondato timore che il contenzioso fiscale cresca a livelli esponenziali. E’ il nuovo ‘pasticcio all’italiana’ che sta montando giorno dopo giorno in relazione alla Tasi, la nuova tariffa sui servizi indivisibili. Lo denuncia Confesercenti Siena, tramite il Direttore Valter Fucecchi: “il quadro che ci rappresentano i nostri consulenti fiscali è allarmante – spiega – migliaia di cittadini e imprese in provincia di Siena sono chiamati a far fronte entro il 16 giugno ad un pagamento di cui nella stragrande maggioranza dei casi non è ancora nota l’entità. Sono pochissimi i comuni che hanno già deciso le aliquote e rese note le delibere. Nei Comuni che non lo faranno entro venerdì sarà disposta la proroga a settembre; negli altri, i soggetti tenuti al pagamento saranno obbligati in pochissimi giorni a districarsi in un ginepraio di regole applicative, ammesso che riescano a reperirle, e che verosimilmente varieranno da Comune a Comune secondo le modalità più disparate”.

Secondo Confesercenti Siena, questo stato di cose disattende in pieno ancora una volta lo Statuto del contribuente, sia esso persona fisica o impresa: “quel documento intima allo Stato di mettere il cittadino in condizione di conoscere in modo chiaro e con sufficiente anticipo i doveri fiscali a cui è chiamato, per consentirgli di farvi fronte – rileva Fucecchi – questa situazione nuovamente ‘pasticciata’ è ancora una volta in antitesi con questo spirito. Tanto più che la mancata condivisione di linee guide applicative provocherà disparità e ulteriore caos tra un territorio comunale e l’altro. Uno stato di cose che esporrà al rischio di errori una platea di contribuenti ancora più vasta di quella interessata dall’Imu, perché in questo caso si impone anche ad inquilini e occupanti una ‘caccia al tesoro delle regole’ che dovrà fare i conti anche con la normativa sulla privacy. Perché allora non spedire un bollettino a domicilio con l’importo messo in chiaro?”.

E’ per questo che Confesercenti Siena chiede ai comuni di prendere coscienza di ciò che stanno per provocare deliberando in ordine sparso, e di prevedere un allentamento sulle sanzioni: “con questo stato di cose sarà inevitabile un aumento esponenziale degli errori in buona fede da parte dei contribuenti – aggiunge Fucecchi – se questo si tramuterà in sanzioni si tratterà di un nuovo drammatico bagno di sangue”.

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