Nadef: fonti, crescita Pil rivista al ribasso, ferma a +0,7%

Draghi

Il Consiglio dei ministri chiamato a varare la Nadef (Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza), atteso per domani, potrebbe essere anticipato al pomeriggio di oggi, alle 16. Lo si apprende da fonti di governo. I ministri sono stati infatti preallertati ed è in corso, da pochi minuti, il preconsiglio, ovvero la riunione preparatoria del Cdm. Il Documento, come più volte detto, fotograferà la situazione a politiche invariate, ovvero conterràsolo le stime del quadro tendenziale.

A comporre poi il quadro programmatico, con gli obiettivi di finanza pubblica, dovrà essere il nuovo Governo. Dunque, il Governo Draghi presenterà una NaDef snella, che dovrebbe rivedere a rialzo le stime della crescita del Pil per il 2022 rispetto al Def di aprile (dal +3,1% stimato dal Def al +3,3%) e dimezzarle per il 2023 (passando dal +2,4% stimato ad aprile per il prossimo anno, a un +0,7/+0,8%), aumentando di conseguenza le stime del deficit del prossimo anno a un +5%, rispetto al +3,9% stimato ad aprile. La revisione in senso peggiorativo dei conti del prossimo anno dovrebbe dunque “rosicchiare” spazi di manovra per la prossima legge di Bilancio pari a circa 20 miliardi di euro.

Dopo l’approvazione del Def, che insieme al dl Aiuti ter saranno i primi impegni con cui dovranno fare i conti i nuovi deputati e senatori, il successivo appuntamento sarà la presentazione a Bruxelles del Dpb, ovvero il quadro macroeconomico che fa da cornice alla legge di Bilancio. In teoria il Dpb dovrebbe essere inviato in Europa entro metà ottobre, ma – come avvenuto per altri Paesi – è possibile che Bruxelles accordi al nuovo Governo italiano, che proprio in quei giorni dovrebbe apprestarsi a costituirsi – un mese in più per inviare il piano programmatico di finanza pubblica.

A seguire il nuovo Governo, avrà pochissimo tempo per presentare alle Camera la legge di Bilancio 2023, e il decreto fiscale che la accompagna. Come anticipato da Public Policy nelle scorse settimane, sebbene sia Mario Draghi che Daniele Franco abbiano chiarito che la manovra dovrà essere fatta dal nuovo Esecutivo, i tecnici del Mef sono impegnati da questa estate nel preparare istruttorie tecniche di possibili interventi economici, così da facilitare il Governo che verrà nella realizzazione del Dpb prima e della manovra poi, visti i tempi strettissimi per farlo.

Per assicurare l’approvazione della legge di Bilancio entro il 31 dicembre senza corse disperate, infatti, la nuova legge manovra dovrebbe arrivare alle Camere per inizio novembre.

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