Il SIL del Lazio chiede la modifica dell’ordinanza del Comune di Roma sugli orari

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Sil Confesercenti Lazio, il Sindacato Italiano Librai, interviene contestando l’Ordinanza 91 Comune di Roma sugli orari. Un intervento sostenuto dalla stessa Confesercenti e adottato in tutto il territorio regionale al fianco di altre stringenti richieste a sostegno della categoria.

“In riferimento all’ordinanza 91 del 07 Maggio 2020, relativa agli orari di apertura al pubblico delle attività commerciali, artigianali e produttive relative alla fase 2 dell’Emergenza Covid-19, precisa il Coordinatore Sil del Lazio Guido Ciarla, questa stravolge l’orario di apertura in atto dal 20 Aprile, comportando notevoli disagi alla categoria e all’utenza. Ad oggi le nostre attività commerciali hanno operato nel pieno rispetto delle norme, Sottolinea il Coordinatore, degli orari e del decalogo definito dalla Regione Lazio dopo l’opportuna e proficua concertazione della categoria in sede Regionale. Per questa ragione il Sil chiede la modifica dell’Ordinanza del Comune di Roma e la conferma dell’applicazione degli orari previsti per le categorie del settore già disciplinati nella fase 1. Stessa richiesta verrà inoltrata in tutte le altre realtà del territorio. Nello specifico, ribadiscono dal SIL, le attività hanno organizzato il lavoro in relazione agli orari previsti già dal 20/4 soprattutto in merito alle turnazioni del personale, in relazione ai nuovi accordi presi per la Cassa integrazione e agli orari previsti”.

“Inoltre è fondamentale sottolineare – afferma Guido Ciarla – il servizio che stanno svolgendo le nostre attività di supporto alle esigenze scolastiche per gli studenti, che dovranno continuare a studiare con mezzi ridotti, anche per affrontare esami di scuola media, superiori ed universitari a distanza. Lo studio non si riduce solo ed esclusivamente su piattaforme digitali, ma spesso attraverso dispense, libri, appunti, ricerche e nelle nostre attività si stanno riversando molti studenti per fotocopie, stampe e acquisto di cancelleria. E’ impensabile per chi deve studiare il dover attendere orari non in linea con le lezioni e con l’uscita di genitori che andando a fare acquisti di generi alimentari dovranno attendere l’apertura delle nostre attività per acquistare libri e cancelleria”.

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