Agenzia Entrate: ancora false mail. Questa volta si tratta di finti “avvisi di notifica fiscale”

Agenzia Entrate: ancora false mail. Questa volta si tratta di finti “avvisi di notifica fiscale”

L’Agenzia delle Entrate, con un avviso online, mette di nuovo in allerta per una recente campagna di phishing diffusa tramite ingannevoli comunicazioni e-mail, che riportano un presunto “Avviso di notifica fiscale”. Lo scopo è ottenere dal destinatario della missiva il pagamento di una multa relativa a presunte frodi fiscali commesse. L’Agenzia dichiara di essere totalmente estranea a questo tipo di messaggi.

Ne dà notizia FiscoOggi, il giornale on line delle Entrate, che spiega: “La comunicazione contenuta nella e-mail, come di consueto, a prima vista può trarre in inganno per loghi che possono richiamare quelli reali del Mef e dell’Agenzia entrate, ma non possono non passare inosservati i numerosi errori grammaticali e di punteggiatura e l’inconsueto tenore della lettera, che si caratterizza per il senso di urgenza generale, la “minaccia” di eventuali azioni legali e di pene detentive (variabili da 2 a 5 anni) e pecuniarie (multa fino a 500mila euro)”.

La prova più eclatante della truffa si trova, tuttavia, a fine comunicazione, la lettera, infatti, porta la firma del precedente direttore dell’Agenzia delle entrate, per di più diverso dal nominativo riportato nell’attacco della missiva.

L’Amministrazione finanziaria, disconosce tali e-mail e ricorda che, in caso di dubbi sull’autenticità di eventuali note, si può fare riferimento anche ai contatti reperibili sul sito istituzionale dell’Agenzia o all’Ufficio territorialmente competente. L’avviso raccomanda di non cliccare sui link, di non fornire dati personali in occasione di eventuali telefonate legate a questo tipo di fenomeni e di non ricontattare il mittente di eventuali comunicazioni.

“In via generale – conclude FiscoOggi –  prima di aprire un messaggio ricevuto dal Fisco, è sempre meglio verificarne preliminarmente l’affidabilità consultando la pagina “Focus sul phishing” o, come già detto, rivolgendosi ai contatti reperibili sul portale istituzionale dell’Agenzia o direttamente all’Ufficio territorialmente competente”.

Di seguito un esempio di comunicazione:

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