Ambiente: acqua potabile per lavare le auto, Assolavaggisti Confesercenti denuncia al Ministro dell’ambiente sprechi e pratiche inquinanti

Ambiente: acqua potabile per lavare le auto, Assolavaggisti Confesercenti denuncia al Ministro dell’ambiente sprechi e pratiche inquinanti

La Presidente di Assolavaggisti Confesercenti, Roberta Innocenti, con una nota al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Sen. Gilberto Pichetto Fratin, ha denunciato l’illegalità nel settore e l’enorme spreco di acqua in una fase caratterizzata dalla crisi idrica.

“Assolavaggisti – dice Innocenti – da tempo si batte per la difesa dell’ambiente e per chiedere uniformità amministrativa, necessaria a tutelare il Paese dall’uso improprio della risorsa idrica e delle acque di scarico, che rischiano di inquinare le falde acquifere e i torrenti. A fronte di una disciplina regolatoria puntuale e rispettosa dell’ambiente, da una nostra indagine ogni anno 2,5 miliardi di litri di acqua potabile, pari a quella utilizzata da una media città italiana di 50 mila abitanti, viene usata per lavare autovetture nei cosiddetti piccoli lavaggi sprovvisti di AUA (Autorizzazione Unica Ambientale)”.

Per Assolavaggisti, di fronte all’emergenza di acqua, questo dato deve far riflettere e introdurre tutte le azioni necessarie a contenere tale fenomeno distorsivo della normativa e della gestione idrica.

“Si tratta – sottolinea la Presidente di Assolavaggisti – di un colpevole sperpero di una risorsa straordinariamente indispensabile, con un’ulteriore conseguenza negativa: questa ingente quantità di acqua potabile, una volta trattata per il lavaggio delle auto, rischia di generare, senza adeguate strutture di recupero, depurazione e smaltimento, un inquinamento di oltre 2,5 milioni di metri cubi di acqua”.

“Le acque di scarico versate nelle fognature pubbliche, come inevitabilmente accade in queste circostanze, possono contenere reflui diversi e più gravi per la presenza di oli minerali, sostanze chimiche e particelle di vernice, oltre ad altre sostanze come tensioattivi, prodotti chimici, detergenti e/o ferrose e altre sostanze inquinanti, anche derivanti da acque meteoriche di prima pioggia e di lavaggio delle aree”.

“Altra cosa – continua la Presidente Innocenti – sono i lavaggi professionali che usano acqua non potabile e ne prevedono il riciclo di circa il 70%, oltre a recuperare i fanghi, che vengono poi smaltiti da ditte specializzate e con un uso attento di saponi e cere a basso impatto ambientale”.

“Chiedo dunque – conclude Innocenti – al Ministro Gilberto Pichetto Fratin di cercare una soluzione a questa vera e propria emergenza nell’emergenza, intervenendo per porre un limite ad attività così impattanti con l’ambiente”.

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