Assohotel scrive al Presidente del Consiglio Matteo Renzi

Assohotel, bene Governo su imprese alberghiere uno dei pochi settori in crescita, ma serve rilancio

Lettera aperta al Presidente del Consiglio Matteo Renzi

Presidente Renzi, grazie per avere pensato a noi albergatori ed alle nostre imprese. Sicuramente, ad una persona attenta come Lei, non sarà sfuggito che, in una fase di mancata crescita del PIL, nell’ultimo trimestre, uno dei pochi settori che registra il segno più è quello dei servizi, in cui sono anche gli alberghi (bollettino Istat del 2 settembre scorso).

A noi però, Signor Presidente, più che sgravi servono politiche strutturali che ci mettano nelle condizioni di competere, serve una politica che riporti gli utili nelle nostre aziende: allora sì che potremo investire, come abbiamo fatto per tanti anni, ma soprattutto potremo tornare ad assumere forza lavoro.

E’ questo l’inizio della lettera aperta indirizzata al Presidente del Consiglio dalla presidenza nazionale di Assohotel-Confesercenti, dopo aver preso atto della proposta del Governo di inserire nella Legge di Stabilità 2017 l’ipotesi di un bonus di tre miliardi per le ristrutturazioni delle imprese ricettive alberghiere.

A noi serve – continua la lettera – una politica fiscale che riporti le aliquote in linea con i nostri principali competitors europei, una tassazione sul lavoro che ci metta nelle condizioni di competere con Germania, Francia e Spagna, una politica del credito bancario sullo stesso piano di quei Paesi.

Ci servono infrastrutture che accelerino e colleghino le varie parti del Paese, aeroporti ben collegati con le stazioni ferroviarie, treni frequenti, rapidi e puliti, che colleghino il Paese in tempi Europei.

A noi serve una politica di rilancio della qualità dei nostri centri urbani, delle nostre brutte periferie, una politica ambientale e paesaggistica che metta in sicurezza i territori e tuteli le ricchezze naturali di questo strepitoso Paese.

Infine, Presidente Renzi, ci serve una decisa revisione della fiscalità locale (una su tutte la tassa di soggiorno). Basta guardare cosa fanno i nostri partners europei che hanno la voce “turismo” nei loro assets strategici.

Gli sgravi concessi adesso servono sì al settore che, però, ha soprattutto bisogno di una nuova dieta e di un esercizio nuovo, che ne rimodelli la fisicità. Si fidi di noi imprenditori alberghieri – conclude la presidenza Assohotel – non ci confonda con gli speculatori immobiliari.

Molti di noi vivono negli alberghi, che gestiscono insieme alle loro famiglie, garantendo alla loro clientela un lusso oggi raro: umanità, accoglienza, empatia.

Ci faccia riscoprire il piacere di essere imprenditori in Italia.

Roma, 26 ottobre 2016

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