Il Senato conferma la fiducia: il Dl Sicurezza è legge

Il Senato ha confermato la fiducia: il Dl Sicurezza è legge. 109 i voti favorevoli, 69 quelli contrari e un'astensione
109 voti favorevoli, 69 contrari e un’astensione

L’aula del Senato ha confermato la fiducia al decreto sicurezza, chiesta dal governo, con 109 voti favorevoli, 69 contrari e un’astensione. Approvato dalla Camera il 29 maggio scorso, il decreto è quindi diventato legge.

 

Esso reca ‘Disposizioni urgenti in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell’usura e di ordinamento penitenziario’.

DI seguito le misure contenute:

 Divieto sulla cannabis light

Il testo stabilisce il divieto totale di produzione, commercio e trasporto delle infiorescenze di cannabis, anche se a basso contenuto di Thc. Viene quindi bloccata l’intera filiera della cosiddetta ‘cannabis light’, anche nei casi in cui la sostanza fosse lavorata, essiccata o venduta come prodotto tecnico o da collezione.

Maggiore tutela per le forze dell’ordine 

Previsto un inasprimento delle pene per i reati di lesioni, resistenza e violenza contro pubblico ufficiale. È inoltre introdotta un’aggravante specifica nei casi in cui l’agente aggredito sia un appartenente alla polizia giudiziaria o alla pubblica sicurezza. Particolarmente rilevante è l’aggravante prevista per atti violenti finalizzati a ostacolare la realizzazione di opere pubbliche, come nel caso delle proteste contro il Tav o il ponte sullo Stretto. Le forze dell’ordine potranno inoltre essere dotate di bodycam e strumenti di videosorveglianza indossabili, anche nei luoghi di custodia. È previsto un sostegno economico fino a 10.000 euro per coprire le spese legali degli agenti coinvolti in procedimenti penali connessi all’attività di servizio.

Repressione dell’occupazione abusiva

Per la prima volta viene introdotto il reato di occupazione arbitraria di immobile. La novità più significativa riguarda i poteri della polizia giudiziaria, che potrà ordinare il rilascio immediato dell’immobile occupato, anche in assenza di un mandato del giudice. Una misura che mira ad accelerare le tempistiche di sgombero, spesso rallentate da iter giudiziari complessi.

Nuove misure per carceri e Cpr

Un’altra novità è l’introduzione del reato di rivolta in carcere o nei centri per migranti. Si puniscono non solo gli atti di violenza o minaccia, ma anche forme di resistenza passiva che impediscano il corretto svolgimento delle attività di sicurezza interna. Le pene vanno da uno a cinque anni nei penitenziari, e da uno a quattro nei centri per il rimpatrio. In caso di conseguenze gravi, come lesioni o morte, la pena può salire fino a diciotto anni.

Proteste e blocchi stradali

Il testo interviene con forza anche sulle manifestazioni di piazza. Viene introdotta una nuova aggravante per i reati commessi nelle stazioni, nei mezzi pubblici o nelle loro adiacenze. Si aggrava la pena per danneggiamenti in occasione di manifestazioni pubbliche, e si estende il Daspo urbano anche a chi sia stato denunciato o condannato (anche senza sentenza definitiva) per reati contro la persona o il patrimonio in ambito di trasporto
pubblico. Il reato di blocco stradale o ferroviario – spesso associato alle proteste ambientaliste – non sarà più un illecito amministrativo ma un reato penale. Viene infine esteso l’arresto in flagranza differita nei casi di lesioni gravi o gravissime a pubblici ufficiali durante le manifestazioni.

Terrorismo e criminalità organizzata

Nel campo della lotta al terrorismo, il testo introduce il reato di detenzione di materiale con finalità terroristiche, punito con la reclusione da due a sei anni. Viene inoltre criminalizzata la diffusione online di istruzioni per compiere atti violenti o sabotaggi, nell’ottica di contrastare l’uso strategico del web da parte di soggetti radicalizzati. Sul versante della criminalità organizzata, le verifiche antimafia vengono estese anche alle imprese che aderiscono a un ‘contratto di rete’. Cade infine la possibilità per il prefetto di intervenire d’ufficio per limitare alcuni effetti dell’interdittiva antimafia, nel caso in cui ciò serva a garantire mezzi di sussistenza ai familiari del destinatario del provvedimento.

Usura e sostegno alle vittime

Un capitolo è dedicato alla lotta all’usura. Viene previsto che gli imprenditori che hanno denunciato di essere vittime di questo reato siano affiancati da un esperto. Il compito di quest’ultimo sarà supportare il reinserimento delle imprese nel tessuto economico legale, favorendo un concreto percorso di rilancio. Truffe e sfruttamento dei minori: il decreto prevede pene più severe per chi impiega minori nell’accattonaggio, e introduce una nuova forma aggravata di truffa ai danni degli anziani, punita con la reclusione da due a sei anni e multe fino a 3.000 euro.

Carcere e maternità

Modificate anche le regole sull’esecuzione della pena per le donne incinte o con figli piccoli. Cade l’obbligo automatico di rinvio della pena in caso di gravidanza o presenza di figli, quando sussistano rischi di recidiva o pericolo per la collettività. Si distinguono infine le modalità di esecuzione della pena a seconda che la madre abbia figli di età inferiore a 1 anno o compresi tra 1 e 3 anni, prevedendo misure differenziate.

Condividi
Confesercenti Nazionale
Panoramica privacy

Informativa Privacy ai sensi del Regolamento Europeo n. 679 del 25/05/2016 (GDPR).

Si informa che: CONFESERCENTI NAZIONALE,  con sede legale in Via Nazionale 60, 00184 Roma, in persona del legale rappresentante, in qualità di Titolare del trattamento, tratta i Suoi dati personali, con strumenti manuali ed elettronici, per le seguenti finalità: a) per consentirle di navigare ed esplorare il sito web; b) per rispondere alle richieste informative da Lei inoltrate attraverso il form on line.

Il conferimento dei dati trattati per le predette finalità, è obbligatorio in quanto necessario per la navigazione del sito e per evadere la sua richiesta e non richiede il Suo specifico consenso.

I Suoi dati personali verranno conservati per il tempo strettamente necessario al raggiungimento delle finalità indicate e comunque per un periodo non superiore a 30 giorni dal conferimento.

Ambito di diffusione: I suoi dati potranno essere inviati ai destinatari o alle categorie di destinatari riportati di seguito: Tecnici o società del settore IT, addetti alla manutenzione del sito.
I Suoi Dati potranno essere inviati a soggetti dei quali Il Titolare si potrebbe avvalere per lo svolgimento di attività necessarie per il raggiungimento delle finalità sopra indicate, i quali sono stati appositamente nominati da quest’ultimo Responsabili del Trattamento dei dati.

Le sono riconosciuti i seguenti diritti: diritto di accesso ai dati personali che La riguardano; di conoscere le finalità e modalità del trattamento; di conoscere i soggetti o le categorie di soggetti ai quali i dati personali possono essere comunicati; diritto di ottenere l’aggiornamento, la rettifica, l’integrazione, la cancellazione dei dati; diritto di ottenere la limitazione di trattamento; diritto alla portabilità dei dati raccolti con il Suo consenso e trattati mediante strumenti elettronici; diritto di proporre reclamo all’Autorità di controllo.

L’esercizio dei diritti può essere esercitato scrivendo ai seguenti indirizzi di posta elettronica: [email protected] .

Il Titolare intende infine informarLa che ha provveduto a nominare un Data Protection Officer (DPO), al quale potrà rivolgersi per tutte le questioni relative al trattamento dei dati e all’esercizio dei Suoi diritti, e che potrà contattare al seguente indirizzo di posta elettronica dedicata: [email protected]

Si rimanda all’informativa completa sul trattamento dei dati personali visibile al link l'informativa sul trattamento dei dati personali