Autostrade: Faib, ‘Mise e Mit convochino il tavolo con urgenza e si dia attuazione alle misure promesse’

Faib non sciopererà il prossimo 13 e 14 maggio, ma denuncia con forza la gravità della situazione delle aree di servizio in Autostrada, giunte sull’orlo del fallimento.

“Il Governo non può girarsi dall’altra parte o ignorare il nostro allarme: a rischio ci sono la mobilità degli italiani e la sicurezza dei mezzi di soccorso-dice Tonino Lucchesi Presidente Faib Autostrade. Siamo tutti ad un passo dal baratro, ma il senso civico che ci ha guidato in questi 2 mesi e mezzo di lockdown, con pesantissime perdite e ingenti costi di gestione per garantire un servizio che non si poteva interrompere, ci fa ancora una volta chiedere con rinnovato vigore la convocazione urgente del tavolo di crisi Autostrade. Siamo agli ultimi avvisi, poi succederà l’inevitabile, le aree non chiuderanno solo per due giorni, ma per sempre, per fallimento e la principale arteria di comunicazione italiana rimarrà senza servizi di rifornimento proprio nel periodo della ripartenza e nessuno potrà dire che non ne sapeva niente. Il Governo nella sua interezza è stato avvisato, dal Presidente del Consiglio ai Ministri competenti per materia: quelli dello Sviluppo Economico e dei Trasporti.”

È perentorio l’invito del Presidente di Faib Autostrade al Governo: fate presto prima che sia troppo tardi. La protesta dei gestori autostradali è sacrosanta, l’inazione del Governo è deplorevole di fronte alla categoria e lo sarà anche di fronte al paese che deve sapere che le uniche risposte, anche se parziali, sono giunte ai gestori dalle compagnie petrolifere. Le promesse del Governo sono ancora sul tavolo di confronto con le parti in causa, ossia Governo, concessionarie e affidatari.

Per Faib questo è ancora il momento della trattiva, ma il tempo sta scadendo. Rimane il nodo essenziale ed ineludibili di riconoscere ai gestori autostradali i benefici della cassa integrazione con il meccanismo dei contributi figurativi, l’accesso a tutte le misure previste per le altre imprese come finanziamenti a fondo perduto e il ristorno delle royalties promesse dai concessionari

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