Bce, cosa cambierà per imprese e famiglie

Mutui più facili, per aziende più credito ed investimenti

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Dal rilancio dei prestiti alle imprese ai mutui più convenienti, fino ad una maggiore propensione alla spesa da parte delle famiglie e delle imprese, con un effetto positivo su consumi e investimenti. Le nuove misure adottate dal presidente della Bce Mario Draghi dovranno innescare una serie di effetti positivi per privati cittadini ed aziende.

Ma vediamo, più precisamente, cosa cambierà per le imprese e le famiglie.

L’abbassamento dei tassi di interesse ai minimi storici e l’ampliamento del Quantative Easing – la politica monetaria espansiva non convenzionale con cui la Bce acquista sul mercato titoli di Stato, e adesso anche di aziende, creando moneta – spingeranno l’economia reale verso una serie di conseguenze che dovrebbero contribuire a dare maggiore fiato alla ripresa e alla vita quotidiana dei risparmiatori.

La maggiore liquidità immessa sul mercato, infatti, ha come obiettivo quello di favorire maggiori prestiti a famiglie ed imprese, che le banche dovranno autorizzare in misura maggiore, dal momento che verranno ulteriormente liberate dal fardello dei titoli di Stato (e ora anche di quelli aziendali). A beneficiare, inoltre, dell’ampliamento del Quantitative Easing e del calo dei tassi di interesse sarà certamente il settore dei mutui: famiglie e privati otterranno prestiti in misura maggiore e a tassi più convenienti e dovrebbero aumentare le proprie spese, investendo soprattutto in beni immobili e in beni durevoli come le case.

Per quanto riguarda, in particolare, i risparmiatori, tuttavia, se da un lato trarranno particolare beneficio dal più facile accesso al credito e da mutui più convenienti, dall’altro vedranno un abbassamento dei tassi di rendimento dei titoli di stato.

Per quanto riguarda le imprese, infine, anche queste trarranno beneficio dall’aumentata liquidità circolante nell’Eurozona e dell’abbassamento dei tassi: l’ulteriore facilitazione dell’accesso al credito dovrebbe, infatti dare una sferzata definitiva ai loro programmi di investimento, grazie alla possibilità di ottenere prestiti maggiori e con vincoli meno stringenti, potendo aumentare così la loro capacità di spesa. Senza dimenticare che un ulteriore indebolimento del cambio euro dollaro, conseguenza della politica monetaria ultraespansiva, favorirebbe ulteriormente le aziende nel trarre un significativo vantaggio dalle esportazioni.

 

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