Bce: crescita debole anche nel 2019, tassi fermi più a lungo

In Italia costo debito pubblico superiore a crescita Pil

“Il consiglio direttivo della Banca centrale europea dello scorso 7 marzo ha adeguato la ‘guidance’, con cui orienta le attese sui tassi d’interesse, in modo da riflettere l’aspettativa secondo cui essi si manterranno fermi almeno fino alla fine del 2019 e in ogni caso finché necessario”.

A sottolinearlo è il bollettino economico della Bce, spiegando che “in un contesto di crescita più debole che rallenta l’aggiustamento dell’inflazione verso il 2%, la Bce ha anche deciso di avviare una nuova serie di operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine (OMRLT-III) e di continuare a effettuare operazioni di prestito tramite procedure d’asta a tasso fisso con piena aggiudicazione dell’importo almeno fino alla fine del periodo di mantenimento delle riserve che inizia a marzo 2021″.

Nel focus la Bce segnala, inoltre, che “l’Italia è l’unico paese dell’area euro che presenta un costo del debito pubblico superiore al tasso di crescita nominale dell’economia e che il differenziale tra tasso di interesse e tasso di crescita resterà negativo anche nel 2019 e nel 2020 in tutti i paesi euro ad eccezione del nostro paese. Se il differenziale fra tasso di interesse e tasso di crescita è strettamente positivo come nel caso dell’Italia, è necessario un avanzo fiscale primario per stabilizzare o ridurre il rapporto debito pubblico/PIL. Quanto più alto è il livello di debito iniziale, tanto più elevato sarà l’avanzo primario necessario”.

“Un debito pubblico elevato – conclude la Bce – pone notevoli sfide economiche. Se da un lato spesa pubblica e investimenti efficienti possono incrementare il potenziale di crescita di un paese nel medio termine e attenuare gli effetti ciclici negativi di una fase di rallentamento economico, gli attuali livelli di debito elevati in molte economie stanno ostruendo questi canali, in particolare la capacità di attuare politiche di bilancio anticicliche nelle fasi di congiuntura sfavorevole. I rischi di carattere nazionale e internazionale per le policy e l’economia richiedono politiche in grado di limitare le vulnerabilità dei paesi”.

 

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