Brexit, Istat: “Rischi per crescita Eurozona, Pil +1,6% nel 2016”

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“Il risultato del referendum britannico sulla Brexit ha aumentato l’incertezza sulle prospettive economiche dell’Eurozona: mentre gli effetti di breve periodo, riferiti prevalentemente al commercio estero, dovrebbero essere contenuti e limitati al quarto trimestre, gli effetti di medio periodo saranno condizionati dalla natura dei futuri accordi tra il Regno Unito e la Ue”. E’ quanto afferma l’Istat nell’Eurozone Outlook curato con Ifo e Insee. In questo quadro, stimano i tre istituti statistici, il Pil dell’area è previsto in crescita dello 0,3% nel secondo trimestre dell’anno, dello 0,4% nel terzo e dello 0,3% nel quarto. La crescita media attesa per il 2016 è stimata all’1,6%.

I consumi, prosegue l’analisi, risulterebbero la componente di maggior supporto all’espansione, grazie al miglioramento del mercato del lavoro e al basso livello dei prezzi. Gli investimenti accelererebbero nel corso del 2016 sostenuti da condizioni finanziarie ancora più favorevoli. Assumendo un prezzo del petrolio stabile a 49 dollari per barile e un tasso di cambio pari a 1,12 dollari per euro nella restante parte dell’anno, l’inflazione è attesa aumentare progressivamente e raggiungere, nella media del 2016, lo 0,3%.

 

 

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