Buoni pasto: “sistema fuori controllo, deve essere rifondato”

 Corrado Luca Bianca (Fiepet): “urgente una riforma”

La riforma dei buoni pasto “è sempre più urgente”. A dirlo è Corrado Luca Bianca, direttore nazionale di Fiepet Confesercenti, intervenendo alla conferenza stampa di denuncia del sistema dei ticket organizzata dalle principali associazioni di rappresentanza del settore: Fiepet Confesercenti, Federdistribuzione, Coop, Fida e Fipe Confcommercio.

“In questo momento mi faccio portavoce delle migliaia di imprese, associate a Confesercenti, che ci chiedono insistentemente una urgente riforma del sistema dei buoni pasto; molte di queste, recentemente, si sono trovate in una situazione drammatica, ovvero avere tra le mani decine, centinaia, migliaia di buoni pasto che non valevano più nulla, con un danno enorme per l’intero settore”, spiega Bianca.

“Circa 120mila esercizi si sono ritrovati sulle spalle milioni di euro di crediti a causa del fallimento di una importante società del mercato dei buoni; eppure questi esercizi hanno lavorato dando un servizio e, di fatto, non sono stati pagati. Proprio per questo, Confesercenti crede fortemente in questo tavolo di lavoro avviato in sinergia con altre associazioni di categoria oggi presenti. Auspichiamo risposte concrete e soluzioni che rimuovano alla radice l’insostenibilità del sistema dei buoni pasto a tutela dei lavoratori e degli operatori interessati.

“Il sistema dei buoni pasto – continua il direttore di Fiepet Confesercenti – è fuori controllo e deve essere rifondato. Primo passo per ripartire, un tavolo ministeriale che veda il coinvolgimento delle associazioni di categoria. Il Sistema dei buoni pasto è la punta di un iceberg che nasconde molte altre insidie sia per gli utilizzatori che per le imprese. Ci vuole una garanzia che tuteli le aziende che accettano i buoni pasto; altrimenti, con profondo rammarico nei confronti dei nostri clienti, se questa situazione non cambia bisognerà mettere in discussione tutto anche la futura possibilità di utilizzo dei “buoni pasto”.

“Perché non possiamo chinare sempre il capo. In questi ultimi anni sono stati numerosi gli interventi normativi per arginare le innumerevoli distorsioni del mercato, ma occorre prendere atto che nessuno è stato risolutivo, al contrario, il sistema continua a peggiorare. Il livello delle commissioni a carico della rete degli esercizi convenzionati ha ormai sfondato, in alcuni casi, la soglia del 20%. Si è ormai innescato un sistema che costa agli esercizi convenzionati almeno 500 milioni di euro all’anno.

“Occorre – conclude – rifondare il modello su nuove regole che siano semplici e chiare. In primo luogo, istituendo un tetto massimo alle commissioni richieste agli esercenti. Servono inoltre più garanzie per la tutela dei pagamenti alle imprese convenzionate e contratti chiari e trasparenti. Siamo ad un punto di non ritorno! Ribadiamo che se questa situazione non cambia bisognerà mettere in discussione l’intero sistema dei buoni pasto”.

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