Come va l’economia: la nota Istat maggio – giugno 2025

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Incertezza internazionale e tensioni geopolitiche. Il contesto internazionale – sottolinea Istat nella sua nota sull’andamento dell’economia – è caratterizzato da crescente instabilità. Alla guerra tra Israele e Iran, iniziata il 13 giugno e durata 12 giorni, si aggiungono le tensioni commerciali innescate dagli annunci – spesso contraddittori – della politica statunitense. Ne risentono i flussi globali di merci, in calo ad aprile, e le importazioni dagli Stati Uniti, scese del 20%.

PIL in crescita, industria in affanno. Nel primo trimestre del 2025 il PIL italiano è cresciuto dello 0,3%, sostenuto dalla domanda interna. Tuttavia, a maggio la produzione industriale è calata dello 0,7%, nonostante un aumento nella media del trimestre marzo-maggio (+0,6%).

Consumi in ripresa, ma sotto le attese. E le vendite restano deboli. Nel primo trimestre 2025 la spesa delle famiglie per consumi finali è cresciuta dell’1,2%, un dato ben al di sotto delle nostre attese. Aumentano anche reddito disponibile (+1,8%), potere d’acquisto (+0,9%) e propensione al risparmio (+0,6 punti percentuali). Per il commercio, però, c’è poco da festeggiare: a maggio si registra un calo dello 0,5% in volume delle vendite al dettaglio, trainato dalla contrazione degli alimentari. Nel trimestre marzo-maggio, la flessione è dello 0,5% in volume e dello 0,1% in valore.

Inflazione stabile, ma cresce il carrello della spesa. A giugno l’inflazione generale è stabile all’1,7%, ma accelera quella del carrello della spesa (+3,1%). I prezzi dei beni alimentari continuano a salire, mentre quelli energetici sono in discesa. L’inflazione di fondo resta vicina al 2%. Diminuisce la quota di consumatori che prevede un aumento dei prezzi nei prossimi 12 mesi. Cresce invece la percentuale di imprese intenzionate a mantenere stabili i listini, sia nella manifattura che nelle costruzioni.

Occupazione in aumento ma disoccupazione giovanile in risalita. A maggio gli occupati sono cresciuti di 75 mila unità rispetto ad aprile, trainati da permanenti e autonomi. Tuttavia, aumenta anche la disoccupazione giovanile, al 21,6%. Su base annua, gli occupati sono 408 mila in più, e cala l’inattività.

Fiducia: migliora tra le imprese, cala tra i consumatori. A giugno l’indice di fiducia delle imprese è aumentato per il secondo mese consecutivo, con segnali positivi soprattutto nelle costruzioni e nei servizi. In calo invece la fiducia dei consumatori, con peggioramenti nelle valutazioni personali e correnti.

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